Nessun allarme. Ma i numeri degli ultimi giorni, nel Bresciano e in Lombardia, preoccupano perché la curva è tornata a muoversi verso l’alto.
Ieri, ad esempio, i positivi di giornata sono stati 599 (nei sei giorni precedenti: 646, 630, 584, 754, 232, 352), con un nuovo lutto a Calvisano, mentre il sabato precedente erano stati 489 (la serie: 499, 521, 575, 689, 185, 404).
Gli isolamenti domiciliari, nel territorio di Ats Bresciano, sono tornati sopra quota 5mila. E anche l’incidenza è tornata a salire: ora ha superato i 300 casi ogni 100mila abitanti, mentre una settimana fa aveva toccato il punto più basso (265). Certo le cose vanno molto meglio di inizio gennaio, quando si erano superati i 2.500 casi ogni 100mila abitanti. Ma il 31 marzo, come noto, dovrebbe finire lo stato d’emergenza legato alla pandemia. E la nuova tendenza rende meno scontato “l’obiettivo”.
Per ora, va detto, non ci sono effetti sugli ospedali (i posti letto occupati sono il 7 per cento, il 4 per cento in rianimazione) e anche ieri c’è stato un leggero calo nei ricoveri (ma il giorno precedente, per la prima volta da settimane, si era registrato un doppio segno +). Ma gli effetti della pandemia sui ricoveri, come hanno insegnato le precedenti ondate, iniziano a vedersi dopo almeno due settimane. Proprio quando dovrebbe tornare per tutti la libertà.
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