E’ allarme, nel carcere di Canton Mombello di Brescia, per un detenuto che starebbe mettendo in serio pericolo l’incolumità degli agenti e degli altri carcerati. A denunciare la situazione è la Funzione pubblica della Cgil, che ha deciso di scrivere al ministro della Giustizia e ai più alti vertici carcerari per chiedere di trasferire il carcerato.
L’uomo, di origine straniera, viene definito come “verosimilmente appartenente all’Isis”, oltre che “non incline al rispetto delle regole penitenziarie nè al rispetto dei lavoratori tantomeno dello Stato”, tanto da aggredire il personale, creare disordini e aver addirittura fomentato una mini sommossa. Senza dimenticare i “diversi reati commessi all’interno della struttura penitenziaria” e le “minacce di morte nei confronti dei poliziotti penitenziari”.
Nel novembre 2017, per queste ragioni, il Provveditore Regionale della Lombardia aveva trasferito il detenuto in altro carcere, ma – da alcuni giorni – l’uomo è stato nuovamente arrrestato e portato nel carcere di Brescia. Una decisione che, scrive il sindacato, “ha messo in allarme e creato forte preoccupazione nei poliziotti già minacciati di morte ma anche nell’intero Istituto Penitenziario riconoscendo nel soggetto una spiccata pericolosità per se e per gli altri”. Da qui la richiesta urgente di allontanarlo dalla leonessa.
“Non vorremmo essere costretti – si legge nella nota – nel caso di esito negativo, di sensibilizzare anche l’opinione pubblica e la società civile, per il tramite degli organi di stampa, per i gravi rischi che stanno correndo diverse unità di Polizia Penitenziaria nel prestare il proprio mandato istituzionale presso la predetta Casa Circondariale”.