Tram e metro a Brescia, l’assessore Manzoni risponde alle critiche

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“Le recenti dichiarazioni del capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Paola Vilardi in merito a metropolitana e tram esigono alcuni chiarimenti” scrive l’assessore alla mobilità Federico Manzoni in una nota inviata alla stampa.

“Anzitutto, l’ipotesi di realizzare due nuove linee tranviarie nella Città di Brescia non è in contrapposizione con l’ipotesi di prolungare la metropolitana verso nord.

Questo è quanto ha già previsto il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), approvato dal Consiglio comunale nel febbraio 2018.

Lo Scenario di Piano, infatti, prevede che a regime siano realizzate sia due linee tranviarie – Pendolina-Centro-Stazione-Fiera e via Vallecamonica-Centro-Bornata/sant’Eufemia –, a beneficio dei quartieri non serviti dalla metropolitana, sia il prolungamento delle metropolitana dal Prealpino fino a san Vigilio di Concesio.

Nella scansione di tali importanti investimenti, il Piano dà priorità temporale alla realizzazione delle tranvie al fine di migliorare, in sinergia con la metropolitana esistente, l’effetto rete all’interno del territorio comunale, andando a servire l’Oltremella e realizzando un nuovo polo di interscambio in zona Fiera per l’accesso alla Città da sud-ovest.

E’ per tale motivo che l’Amministrazione comunale ha ritenuto di presentare istanza per la realizzazione di tale infrastruttura in occasione della prima scadenza utile (l’avviso ministeriale del marzo 2018, per il quale è ora in fase di approvazione la relativa graduatoria).

Poiché tuttavia la politica statale di investimento sulla infrastrutturazione delle aree urbane mediante trasporto rapido di massa è destinata ad avere un respiro pluriennale e non episodico, la possibilità di concorrere anche per il finanziamento per il prolungamento della metropolitana verso nord (investimento che per il 90% si svilupperebbe fuori dal territorio comunale di Brescia) sarà certamente un ambito di impegno per il quale il Comune di Brescia non mancherà di fare la propria parte.

A questo proposito, non può che far piacere constatare che molti degli storici oppositori della metropolitana di Brescia non soltanto abbiano oggi maturato un’opinione ben diversa su tale infrastruttura, ma anzi ne propongano la sua estensione.

Al riguardo, appare invece contraddittorio sostenere l’opzione bus elettrico al posto del tram, in quanto il salto di qualità di cui il trasporto urbano ha bisogno non riguarda il tema dell’alimentazione dei mezzi (già oggi la flotta di Brescia Trasporti è completamente metanizzata), ma il miglioramento della regolarità e della velocità del servizio, con percorsi quanto più possibile protetti dal traffico e dunque con performances che risultino più competitive rispetto all’utilizzo dell’auto privata.

Infine, quanto al destino della gestione della metropolitana, la proroga del contratto di servizio a fine 2020 è un’opportunità preziosa per poter affrontare al meglio i numerosi e complessi passaggi giuridici ed economici, disgiungendo il tema della fuoriuscita dei soci privati di Metro Brescia (fissata al 1° marzo 2020) dal nuovo affidamento pluriennale del servizio”.

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