In molti hanno sentito nominare l’espressione “stucco veneziano”, ma in pochi hanno ben chiaro che cosa sia. Eppure, nella vita di tutti i giorni, capita piuttosto di frequente di imbattersi in operere murarie che utilizzano questa tecnica plurisecolare, che deve il suo nome moderno al grande successo ottenuto ai tempi della Repubblica di Venezia…
Con questa breve guida vediamo di capire qualcosa in più sullo stucco veneziano e sulle sue applicazioni pratiche, oltre che sulle caratteristiche base di tale tecnica.
STUCCO VENEZIANO, COS’E’?
Iniziamo subito con il dire che la tecnica dello stucco veneziano è chiamata abitualmente con numerosi sinonimi. Che parliamo di stucco antico, calce rasata, grassello di calce, spatolato lucido, marmorino o di altro la sostanza è sempre la stessa. Lo stucco veneziano, infatti, è una tecnica decorativa con tre caratteristiche base.
Si tratta di uno stucco lucido, a lunga stagionatura e formato da “ingredienti” naturali. L’elemento principale della sua ricetta è la calce, mescolata però con polvere di marmo e altri additivi che permettono di realizzare una finitura delle pareti “a regola d’arte”. Il risultato – ovviamente se ci si affida a mani esperte – è quello di avere una parete di casa perfettamente liscia e lucida, con sfumature di luce e un effetto finale di grande eleganza. Senza dimenticare il caratteristico effetto a specchio, che nessun’altra tecnica tradizionale può dare in egual misura.
Stucco veneziano, resistenza all’umidità e versatilità
Ma non solo. Lo stucco veneziano – caratteristica che lo ha reso famoso anche a Venezia, appunto – ha anche un elevato grado di resistenza all’umidità e all’azione erosiva delle muffe, grazie alla forte traspirabilità della calce. “Si tratta di un ulteriore elemento – spiega Antonio Liso, uno degli esperti più noti di tale tecnica, che opera su Milano e su tutta la Lombardia – che lo rende particolarmente adatto agli interni. Per la sua versatilità, infatti, lo stucco veneziano si adatta ad ogni tipo di ambiente: dalle ville classiche ai moderni loft, dai ristoranti agli uffici”. Diverse, infatti, possono essere anche le finiture: lucide – in quasi tutta la gamma dei colori primari – o a spatola a seconda che si voglia un effetto più luminoso o opaco.
Stucco veneziano: per tutti, ma non da tutti…
L’unico vero neo del marmorino – anche se è improprio parlare di un difetto – è che si tratta di un materiale piuttosto complesso da applicare, che richiede mani “fini” come il delicato cocktail di sostanze utilizzato. I professionisti di tale tecnica, ad esempio, mettono in atto diversi accorgimenti per garantirne una migliore durata nel tempo, come la protezione finale in cera – l’operazione viene chiamata ceratura – che rende idrorepellente lo stucco migliorandone la lavabilità e la resistenza all’umidità.
Meglio, quindi, non affidarsi al primo stuccatore (o peggio: muratore semplice) con cui si entra in contatto per i lavori di casa. Ma rivolgersi sempre a figure competenti, con esperienza specifica e comprovata nell’applicazione di questa tecnica.
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