Enterà in vigore il primo aprile, informa una nota di Palazzo Loggia, l’imposta di soggiorno, che prevede una cifra da uno a due euro a testa per notte per tutti coloro che pernotteranno nellle strutture della città di Brescia. Un provvedimento duramente contestato dalle opposizioni.
COME ADEGUARSI ALL’IMPOSTA DI SOGGIORNO
Secondo i dati Istat 2017 e Suap 2019 sono 124 le strutture ricettive attive a Brescia, suddivise in diverse tipologie: alberghi, bed and breakfast, case vacanza, affittacamere. L’imposta di soggiorno si applica anche alle “locazioni brevi”, locazioni di immobili a uso abitativo della durata fino a 30 giorni. Tutte queste strutture dovranno iscriversi al portale del Comune per gli adempimenti connessi all’imposta. Le eventuali inadempienze saranno sanzionate. Per questa ragione, gli uffici comunali stanno dando ampia diffusione riguardo agli obblighi di prossima partenza, anche tramite incontri mirati con le categorie interessate.
IMPOSTA DI SOGGIORNO, QUANTO SI PAGA
La decorrenza dell’imposta è fissata al primo aprile. Le tariffe variano da 2 euro a persona per ogni notte in un hotel a quattro stelle (e superiori), a 1,5 euro per i tre stelle e infine a 1 euro per quelli a una o due stelle e per tutte le altre categorie di struttura ricettiva (come bed and breakfast, affittacamere etc.) o per le locazioni brevi. Saranno previste anche diverse tipologie di esenzione, come ad esempio per i minori di 16 anni, i degenti e loro accompagnatori, i disabili, gli studenti dell’università di Brescia. L’imposta sarà applicata in ogni caso fino a un massimo di 90 pernottamenti effettuati nella stessa struttura ricettiva.
I gestori saranno tenuti a riscuotere l’imposta e riversarla al Comune mediante modello F24 entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto l’incasso. Inoltre, ogni tre mesi dovranno presentare una dichiarazione indicando tutti i pernottamenti effettuati nella struttura e distinguendo tra quelli soggetti a imposta e quelli esenti.