Il 17 dicembre come faccio spesso, seppur controvoglia, mi sono recata al solito supermercato vicino a casa. Non scrivo quale e neppure la zona perché non sembri pubblicità, ma messaggio educativo qual è stato veramente. Tra gli scaffali ricolmi di ogni prelibatezza, per le corsie del negozio, camminavano accompagnati dalle loro maestre, i bimbi della scuola d’infanzia “Ingranata”. Ordinati e cortesi donavano ai clienti bigliettini augurali. Una bimba sorridente, con grandi occhi dietro a piccoli occhiali, mi porge il suo: «Tanti auguri signora!» mi dice. «Grazie! Sono gli auguri più belli!» rispondo. La guardo mentre si allontana soddisfatta come un pulcino felice. Un gesto poetico, come quello di scrivere poesia! Attraverso questa esperienza i bambini hanno sperimentato la bellezza e la gioia del dono. In questo periodo si parla di introdurre dopo decenni di latitanza, lo studio dell’educazione civica a scuola, questo per me è un esempio ben riuscito di applicazione del progetto. Educare al dono, alla generosità e gratuità dell’amore, attraverso le piccole cose quotidiane. Gesti semplici, ma significativi, per dimostrare che basta poco per essere e far felici. Complimenti alle maestre e ai bambini di questa scuola perché con la loro presenza hanno reso la mia giornata e quella di altre persone lieve e serena, lasciando un segno difficile da cancellare.
Enrica Recalcati