Non c’è pace per la Sinistra. E se a Roma ancora non è chiaro se e quando si andrà verso il congresso del Partito Democratico e a che punto sia, realmente, l’ipotesi di scissione, a Brescia le cose non sono meno confuse. Perchè il presidente del Pd di Brescia Michele Orlando non usa mezzi termini per valutare la scissione come “Un’idea da irresponsabili”, ma non tutti nel partito la pensano come lui. Lo riporta oggi il Giornale di Brescia.
Paolo Corsini, senatore Pd ed ex sindaco di Brescia, lascia trapelare che “Se non apre – all’ipotesi del congresso – si va verso la rottura”. Anche Massimo D’Alema il prossimo 24 febbraio ospite a Brescia probabilmente ribadirà questo concetto, o forse di più. Ma Orlando non ci sta: “Una scissione significherebbe tornare indietro di vent’anni per un progetto, quello dell’Ulivo, che ora è superato”. Anche Alfredo Bazoli è in linea con il presidente: “E’ necessario ricompattarsi, una scissione non gioverebbe a nessuno”.
Ricordo che proprio Brescia fu la “fucina” dell’Ulivo e tra gli ideatori vi fu Luigi Bazoli, cioè il padre dell’On.le Alfredo che oggi non si esprime sulla riedizione ulivista, come invece fa Orlando che lo vede come modello superato e pure irresponsabile, ma suggerisce solo un generico ricompattamento delle anime e delle correnti per evitare la scissione. In realtà si percepisce solo il disorientamento di tutti gli attori piddini del momento in seguito al referendum del dicembre scorso. Il tutto in uno scenario che cambia e cambierà solo in funzione di più decisioni: celebrazione anticipata di un Congresso nazionale, legge elettorale con premio di maggioranza al partito o alla coalizione e conclusione anticipata o meno della legislatura. Se qualcuno si chiede cosa interessa e preoccupa invece gli italiani, la risposta potrebbe arrivare proprio dalle urne con tanto di esito assai imprevisto…