Cgil, iscritti in calo a quota 104mila a causa della crisi. Uno su quattro è straniero
Nel 2016 gli iscritti alle diverse categorie della Camera del Lavoro di Brescia – escluso, quindi, il comprensorio della Val Camonica – sono 104.596, in calo del 3,23% rispetto al 2015. Tra le lavoratrici e i lavoratori attivi il calo più significativo, superiore al 5 per cento, riguarda le categorie più legate all’industria: Fiom (metalmeccanici), Filctem (chimica, tessile ed energia) e Fillea (edilizia).
Tra le cause, sicuramente, la crisi economica e la fine degli ammortizzatori sociali. In calo anche la Fisac (-13%) e la Slc (-5,5), i cui settori (banche e assicurazioni la prima, poste e telecomunicazioni la seconda) sono tra quelli più soggetti a trasformazione.
Sedicimila nuovi iscritti Gli iscritti non sono uno stock immutato nel tempo. Lo dimostrano le nuove iscrizioni avvenute nel corso del 2016, che ammontano a circa 16 mila, un dato in linea con gli anni precedenti. Rilevante, a riguardo, le cosiddette "brevi manu", ovvero le tessere annuali che vengono rinnovate di anno in anno, cresciute da 2.300 alle attuali 3.800, da collegare alla crescente precarizzazione del mercato del lavoro (riguardano piccole aziende, non tempi indeterminati).
Immigrati al 23% tra gli attivi Tra gli attivi, la percentuale di immigrati è arrivata al 23%, un dato che fotografa la presenza crescente degli immigrati nei diversi settori produttivi (sapendo che nel Pubblico Impiego e nella scuola non sono presenti). Tra gli stranieri la voglia di sindacato è alta, legata a diversi fattori. Tra questi vale la pena ricordarne almeno un paio: in primo luogo gli immigrati sono più ricattabili, e quindi esprimono una domanda più puntuale di tutele; in secondo luogo, la ricerca di una sede in cui esprimere la propria propensione alla partecipazione sociale non può che condurre a un sindacato plurietnico come la Cgil, ovvero a un’associazione di italiani e di immigrati.
Pensionati, un calo fisiologico Per quanto riguarda i pensionati (oltre 60 mila gli iscritti) la diminuzione è meno significativa, ben inferiore peraltro alla diminuzione percentuale di nuovi pensionamenti registrata dall’Inps. Bilancio in equilibrio Il calo di iscritti complessivo incide in misura minima sul bilancio: nel 2015 le entrate da tesseramento sono state 1 milione 883 mila euro circa, nel 2016 (dato provvisorio) un milione 870 mila euro. Se il calo delle tessere è stato nell’ordine del 3%, il calo delle entrate è stato quindi dello 0,7%. Il motivo è semplice: i non più tesserati, in molti casi, sono in realtà fine delle mobilità e degli ammortizzatori sociali (e quindi con contributi per tessere molto bassi); i nuovi pensionati hanno in media pensioni più alte di quelli anziani e quindi contibuzioni più elevate. Il bilancio consuntivo, non ancora approvato, sarà quindi in pareggio.
2017, l’anno del lavoro Sotto il profilo politico, il 2016 è stato particolarmente significativo e sicuramente una sottolineatura va fatta rispetto a quello dei metalmeccanici, sottoscritto da tutti sindacati dopo otto anni di accordi separati, che per la prima volta ha stabilito la regola del voto vincolante dei lavoratori sugli accordi stessi. Positivo, in attesa di conferme, anche l’ipotesi di sblocco del contratto nel pubblico impiego e i risultati raggiunti sul fronte delle pensioni. A riguardo vale la pena sottolineare che anche a Brescia il 2016 è stato anno nel quale è stata ridata nuova linfa al percorso unitario con Cisl e Uil. Non solo sulle iniziative nazionali (pensioni in primo luogo) ma anche su temi quali quella sulle motivazioni della sentenza della strage di piazza Loggia, il lavoro comune sull’evasione fiscale, il documento congiunto su «Fiera, aeroporto, Ortomercato, turismo, risanamento ambientale. Proposte per il futuro di Brescia». Da sottolineare inoltre che, in linea con l’accordo sulla Rappresentanza sottoscritto a livello nazionale nel 2014, Brescia è anche la prima provincia in Italia dove da quest’anno è partita la registrazione della certificazione dei voti della Rsu. Il 2016 è stato per la Cgil l’anno della Carta dei diritti universali del Lavoro che si pone l’obiettivo di riunificare il mondo del lavoro oggi profondamente diviso da leggi che separano il pubblico dal privato, gli autonomi dai subordinati, superando tutte le disuguaglianze. Sono state raccolte le firme (a Brescia poco meno di 17 mila) per la proposta di legge di iniziativa popolare collegata e per tre quesiti referendari, su due dei quali – voucher e responsabilità sociale degli appalti – si voterà in una data compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno di quest’anno. Proprio ieri a Milano, con l’assemblea regionale che ha coinvolto tutte le strutture provinciali, è partita ufficialmente la campagna «Con due Sì. Tutta un’altra Italia». In provincia di Brescia, come altrove, il lavoro è il grande nodo irrisolto. Dal 2008 a oggi il tasso di disoccupazione è triplicato (dal 3,5 al 9% circa): la Provincia, Cgil, Cisl e Uil di Brescia hanno sottoscritto un accordo provinciale per favorire interventi a sostegno di disoccupati (i cui termini per presentare domanda scadono il 31 gennaio) ma molto resta da fare, e su questo la Camera del Lavoro si sente impegnata sostenere le persone coinvolte in questa situazione.
ENTI E SERVIZI Ufficio vertenze Camera del Lavoro Undici milioni recuperati per i lavoratori Nel 2016 le pratiche aperte dall’ufficio vertenze della Camera del Lavoro sono state 1.263. Di queste i due capitoli maggiori sono rappresentati dalle procedure concorsuali (40%) e dal recupero crediti (39%, mancato pagamento della retribuzione in primis). In calo le violazioni contrattuali (licenziamenti, accertamento lavoro subordinato, impugnazione contratto, riconoscimento danno biologico, etc.), il cui motivo è da ricercarsi anche nei recenti interventi legislativi che hanno ridotto le tutele del lavoro dipendente (utilizzo sempre più frequente dei contratti a termine acausali, demansionamento, videosorveglianza, maggior facilità nel procedere al licenziamento del dipendente) e la riforma del codice civile che ha introdotto l’obbligo per il giudice di condannare chi perde la causa a pagare le spese legali, disincentivando in questo modo ulteriormente il contenzioso giudiziario. Per i lavoratori e le lavoratrici, l’attività 2016 dell’ufficio vertenze ha significato riuscire ad incassare (stima) circa 5 milioni e mezzo di euro (45% dalle vertenze individuali, 55% dai fallimenti). Per quanto riguarda l’Ufficio vertenze della Fiom Cgil le pratiche aperte sono state più di 1.100, di cui circa 750 vertenze (400 per mancati pagamenti e 350 per fallimenti) con un recupero economico a favore dei lavoratori di oltre 5 milioni di euro. Patronato Inca Nel 2016 il nuovo servizio accoglienza Nel 2016 le pratiche gestite dal patronato Inca sono state circa 54 mila (20 mila delle quali in città, il resto negli uffici in provincia). Le pratiche di sostegno al reddito (mobilità, disoccupazione, maternità, etc.) rappresentano un terzo del totale, seguono in termini di importanza le pratiche di pensionamento e quelle per il rinnovo del permesso di soggiorno. Dopo il boom degli anni passati, le pratiche legate alla disoccupazione si sono stabilizzate. Tra le novità del 2016 l’istituzione del servizio accoglienza (il disbrigo delle pratiche burocratiche) nella sede centrale di via Folonari ha permesso di ridurre i tempi di attesa. In questo modo si è affinata la capacità di presa in carico della persona e di far emergere con maggiore efficacia il cosiddetto diritto latente che la persona non conosce ma di cui ha diritto (ad esempio per quanto concerne la normativa sull’invalidità civile o sullo stesso sostegno al reddito). Tra le novità attese nel 2017, oltre a quelle previste dalla nuova Legge di Stabilità (anticipo pensionistico, lavoratori precoci) anche le pratiche relative alla nuova legge sulle unioni civili. Sunia-Apu Sfratti, continua l’emergenza. Nuove locazioni in forte crescita Nel 2016 gli iscritti al Sunia-Apu (Federazione utenti casa) sono stati 2.192. Tra le attività principali si conferma il trend di sfratti che sta interessando la provincia dal 2008 a oggi (circa duemila sfratti all’anno). Nel 2017 si prevde che si possa dare una maggiore risposta a tale problema rispetto al passato, anche per il fatto che si sono finalmente sbloccati fondi nazionali dedicati verso le Regioni e quindi verso i Comuni in emergenza abitativa. Nel 2016,a fronte di un leggero aumento negli acquisti di immobili, risulta in forte crescita invece la nuova locazione, come dimostra anche il raddoppio delle pratiche (oltre un centinaio) di registrazione di nuovi contratti a a canone concordato gestiti dal Sunia-Apu con i piccoli proprietari. Federconsumatori Tanti contenziosi con gli operatori telefonici Poco meno di cinquecento le pratiche gestite da Federconsumatori nel 2016. Tra i settori di attività più rilevanti i contenziosi con gli operatori telefonici, la campagna per i diritti dei pendolari e il sostegno agli azionisti di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Banca Valsabbina coinvolti nella vicenda del collocamento sul mercato di “azioni illiquide”.
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