Brescia, musei civici da record. In tre anni raddoppiati i visitatori

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Musei Civici, visitatori raddoppiati in tre anni Per i Musei Civici di Brescia il 2016 è stato l’anno del record: sono stati oltre duecentomila i visitatori che hanno scelto il sistema museale bresciano, confermando un risultato al di là delle più rosee aspettative. Come attestano i dati ufficiali, si conferma così la tendenza di continua crescita che ha preso avvio nel 2014, che nel 2015 aveva visto un aumento del 15% rispetto all’anno precedente – nonostante la chiusura del museo del Risorgimento dal 1 di luglio – e che nel 2016 ha registrato un incremento di circa il 20% rispetto al 2015.

Dal 1 gennaio al 31 dicembre 2016, infatti, le persone che hanno visitato Museo di Santa Giulia; Brixia – Parco archeologico di Brescia romana; Museo delle Armi “Luigi Marzoli” e le mostre temporanee – Expo 1904. Brescia tra modernità e tradizione; Roma e le genti del Po. Un incontro di culture III-I sec. a.C.; Marc Chagall. Anni russi 1907-1924. Con un racconto per immagini di Dario Fo; CHRISTO AND JEANNE-CLAUDE. Water Projects; DADA 1916 la nascita dell’antiarte e ROMOLO ROMANI 1884-1916 sensazioni, figure, simboli – sono state complessivamente 202.400. Quasi il doppio dei visitatori che hanno visitato le sedi museali nel 2013, quando gli ingressi registrati – mostre comprese – furono 103.588.

In particolare, ponendo l’attenzione sul Museo di Santa Giulia, si segnala che nel 2016 hanno visitato il Museo 85.323 persone. I visitatori delle mostre sono stati: nei primi due mesi dell’anno 20.586 per la mostra Marc Chagall. Anni russi 1907-1924 e 8.131 Roma e le genti del Po; 24.493 per CHRISTO AND JEANNE-CLAUDE. Water Projects (al netto degli eventi e delle inaugurazioni) e 6.814 per le mostre di ricerca “Brescia 1916-2016: cento anni di avangaurdie” con la mostra DADA 1916 la nascita dell’antiarte e ROMOLO ROMANI 1884-1916 sensazioni, figure, simboli (dato parziale poiché gli eventi sono in corso e chiuderanno il 26 febbraio 2017). Grande importanza riveste il lavoro svolto dal dipartimento dei Servizi educativi, che elabora costantemente molte attività, sempre nuove, stimolanti e rivolte a tutti i pubblici, con particolare riguardo al mondo della scuola. Il numero di studenti che ha partecipato ad una delle numerose attività didattiche nell’arco dell’anno 2016 è stato di 39.860, contro i 36.288 dell’anno precedente, registrando un aumento del 9,8%. Fondazione Brescia Musei ha infatti l’obiettivo di rendere i musei dei veri centri di produzione culturale a servizio della comunità e del suo sviluppo e per questo ha aumentato gli investimenti nei servizi educativi, stabilizzando il personale dedicato, rafforzando la promozione e avviando nuovi progetti anche in collaborazione con altri enti.

Anche il Cinema Nuovo Eden, conferma il trend di crescita registrato già dal 2014. In particolare lo scarto rispetto al 2015 segnala un aumento di spettatori di circa il 10%: da 48.976 di fine 2015 a 53.524 al 31 dicembre 2016.

Come ai musei, anche al cinema Nuovo Eden particolare attenzione è data alle scuole, per le quali tutti gli anni viene proposta la rassegna “Cinema e scuola”, cresciuta di pari passo con l’aumento degli spettatori complessivi: se l’anno scolastico 2014/2015 ha visto 3.656 studenti partecipanti, lo scorso anno gli studenti sono stati 3.819. E nei soli primi tre mesi del nuovo anno scolastico sono già 1.335 gli studenti che hanno preso parte alle proposte del cinema di via nino Bixio.

I ricavi dai proventi di biglietteria complessivi – musei con collezioni permanenti, Parco archeologico nella sua interezza, mostre temporanee e Cinema Nuovo Eden – nel 2013 sono stati € 588.214, € 575.140 nel 2014, con una leggera flessione sull’anno precedente, € 822.845 nel 2015, per arrivare a ben € 1.070.391 con una crescita del 45% (dal 2013 al 2015).

In particolare, gli incassi relativi al Museo di Santa Giulia del 2016 si suddividono in incassi da biglietteria museale, comprensivi degli ingressi al Parco Archeologico, al Museo delle Armi e al Museo del Risorgimento, corrispondenti ad € 469.298; incassi da biglietteria della mostre Roma e le genti del Po. Un incontro di culture III-I sec. a.C.; Marc Chagall. Anni russi 1907-1924. Con un racconto per immagini di Dario Fo; CHRISTO AND JEANNE-CLAUDE. Water Projects; DADA 1916 la nascita dell’antiarte e ROMOLO ROMANI 1884-1916 sensazioni, figure, simboli corrispondenti ad oggi a € 420.832.

Anche gli incassi totali dei quattro bookshop museali (presso Museo di Santa Giulia; Brixia. Parco archeologico di Brescia romana; Museo delle Armi e Museo del Risorgimento) sono aumentati in modo consistente, dagli € 75.626 del 2013 ai € 264.372 del 2016 con un aumento percentuale del 249,58%.

Massimo Minini, presidente di Fondazione Brescia Musei, si dichiara soddisfatto: “La Fondazione ha dimostrato che facendo ricerca, lavorando sui contenuti di qualità, valorizzando il patrimonio e producendo innumerevoli attività culturali a partire dalle collezioni civiche, ha saputo conquistare un pubblico sempre più vasto, fino ad arrivare a quel “club dei grandi musei” fatto di pochi istituti in Italia: solo 50 su 4.500 superano infatti i 200.000 visitatori”. “Un risultato davvero gratificante”, commenta il vicesindaco e assessore alla cultura Laura Castelletti, “che ci conferma la bontà del cammino intrapreso a inizio mandato, quando abbiamo fortemente voluto un decisivo cambio di governance e direzione nella Fondazione Brescia Musei. Abbiamo voluto puntare su un lavoro attento di progettualità a medio e a lungo termine, che potesse mettere in valore e in sinergia le opportunità offerte da un patrimonio artistico e museale di grandissimo rilievo, assieme a quelle monumentali e turistiche dell’intero tessuto urbano e non solo, che fanno di Brescia una riconoscibile città d’arte, una meta attrattiva. Abbiamo scelto di non lasciarci abbagliare da fuochi fatui e di seguire invece percorsi apparentemente meno eclatanti ma, evidentemente, più solidi e remunerativi in termini di risposta e di affezione dei visitatori. Io credo che questo debba essere un grande motivo di orgoglio per noi tutti, per Brescia Musei, ma per la città e i bresciani in primis. C’è poi un aspetto in particolare che vorrei sottolineare, ed è quello degli eccezionali risultati dei Servizi educativi: nella loro competenza e originalità progettuale, nella capacità di rapportarsi e collaborare con il territorio, con tutte le istituzioni scolastiche e formative non possiamo non ritrovare quella grande tradizione educativa di cui Brescia è stata portatrice per tanti anni e che con sincera gioia vedo che continua ad essere radicata e pulsante anche nelle nostre istituzioni museali”.

“L’evidenza dei numeri parla chiaro”, ha concluso il sindaco Emilio Del Bono. “I dati dimostrano che puntare su Brescia città d’arte e di cultura non è stata un’intuizione visionaria ma una scelta radicata nella consapevolezza di possedere un patrimonio artistico di grande valore. Siamo partiti da una percezione molto riduttiva sulla nostra città. La stagione delle grandi mostre ha avuto il pregio di portare a Brescia molte persone. Tuttavia, senza un legame profondo con la storia culturale cittadina, si rischia di ottenere risultati effimeri e di dover, ogni volta, ripartire daccapo. Per questo era necessario un cambio di passo per promuovere le notevoli risorse artistiche di cui la città è straordinariamente ricca. E il salto di qualità è avvenuto. L’apertura della quarta cella del tempio repubblicano, la sistemazione del teatro romano e, presto, la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo sono passaggi chiave di un disegno che deve diventare sempre più condiviso e radicato: la nostra città deve essere sempre più vissuta e apprezzata come città di cultura. È questa, secondo noi, la nuova vocazione strategica della città che, in futuro, sarà capace di produrre un indotto dalle significative ricadute economiche. Un progetto che sta irrobustendo il senso di appartenenza e l’orgoglio dei bresciani.” 

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