Con un breve intervento sul sito di Piattaforma Civica, l’avvocato Francesco Onofri ha annunciato oggi di aver dato il proprio voto al sindaco di Castenedolo Giambattista Groli: un voto poi risultato decisivo.
“Gianbattista Groli – si legge – ha ricevuto solo la mia preferenza tra tutti i consiglieri comunali della città, non avendolo infatti votato nessuno dei 15 esponenti del suo partito (sindaco e 14 consiglieri del Pd), né i due della Civica Del Bono. E non nascondo che una delle ragioni della nostra scelta è stata proprio quella di evitare che lo stimato sindaco di Castenedolo restasse fuori per logiche interne al suo partito di cui si aveva avuto in anticipo notizia”.
Parole che aprono un fronte all’interno del Partito democratico, che avrebbe abbandonato o peggio tradito uno dei suoi esponenti di spicco: il titolare della delega all’Ambiente nella scorsa. Gli esperti di matematica sono già al lavoro per dire se qualcuno nel Pd (come peraltro in quasi tutti i gruppi del centrodestra cittadino) ha fatto il doppio gioco. E al momento l’ipotesi non è da scartare.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DI FRANCESCO ONOFRI
I sindaci e i consiglieri comunali della Provincia nella giornata elettorale dell’8 gennaio sono stati chiamati a esprimere il loro voto per il rinnovo del consiglio provinciale.
Ferma la carica quadriennale del presidente Pier Luigi Mottinelli, esponente del partito democratico e candidato unico nel 2014 (e che comunque, diversamente da altri, io votai pur trovandomi all’opposizione del Pd nel consiglio comunale cittadino), si trattava quindi di scegliere a chi dare il voto, a preferenza unica, tra i 78 candidati suddivisi in sei liste.
Piattaforma civica è formalmente presente solo a Brescia, pur avendo diversi consiglieri comunali “amici” in giro per la provincia e perciò a queste elezioni non aveva presentato liste né candidati.
Come noto, il sistema elettorale della Provincia prevede che il voto di ogni sindaco e consigliere elettore sia ponderato in base al numero di abitanti del comune di appartenenza. Per questa ragione il voto dei 32 consiglieri comunali cittadini e del sindaco di Brescia sono particolarmente ambiti perché hanno un peso molto maggiore di quello degli esponenti di altri comuni (anche quaranta volte di più).
Ebbene, dopo aver ascoltato varie voci, anche stavolta Piattaforma civica, come nell’ottobre del 2014, ha maturato una decisione in modo collegiale.
Diversi candidati delle varie liste avevano le carte in regola per poter essere votati sulla base del criterio, per noi prevalente, della stima personale, lo stesso nel 2014 ci che portò a votare per il sindaco di Coccaglio Franco Claretti.
Alla fine la nostra scelta è però caduta, ad ampia maggioranza, su Gianbattista Groli, sindaco di Castenedolo, consigliere uscente con delega all’ambiente e che, secondo quanto gli viene dai più riconosciuto, ha operato con equilibrio, competenza e in sintonia con il presidente Mottinelli.
Abbiamo quindi appreso con favore che il voto di Piattaforma civica è stato determinante per la sua rielezione, anche perché, come emerge dalla semplice lettura dei risultati disaggregati per “colore della scheda” (con buona pace delle segretezza del voto), Gianbattista Groli ha ricevuto solo la mia preferenza tra tutti i consiglieri comunali della città, non avendolo infatti votato nessuno dei 15 esponenti del suo partito (sindaco e 14 consiglieri del Pd), né i due della Civica Del Bono.
E non nascondo che una delle ragioni della nostra scelta è stata proprio quella di evitare che lo stimato sindaco di Castenedolo restasse fuori per logiche interne al suo partito di cui si aveva avuto in anticipo notizia.
Buon lavoro, dunque, a Pierluigi Mottinelli, Gianbattista Groli e a tutti i nuovi consiglieri provinciali, nell’auspicio che prosegua e si rafforzi la politica che Mottinelli e il precedente consiglio uscente, tra cui anche la nostra “vicinissima di casa” Nini Ferrari, hanno praticato nei due anni scorsi nell’interesse delle varie comunità e in coerenza con la nuova fisonomia dell’ente, chiamato a servire i Comuni e a dare risposte al territorio oltre dualismi politici e istituzionali.
Davvero imbarazzante questo PD che dimostra tutte le sue fragilità e fratture interne…Bene ha fatto Onofri a votare in libertà una persona degna di stima, che però è stata trascurata dai suoi stessi compagni di partito che hanno preferito sostenere nuovi astri o altre correnti interne.
Qui l’unico davvero imbarazzante è Onofri che senza vergogna passa dal votare un sindaco leghista pur sapendo che era incompatibile (elezioni provinciali del 2014) a un sindaco del PD che nel 2014 non ricevette preferenza da consiglieri della Loggia. Ma Onofri pensa che tutti i cittadini siano miopi e proni ai suoi comunicati stampa? Veramente imbarazzante.
Un gesto di stile che premia la competenza e il buon operato di governo dello stimato Sindaco di Castenedolo Gianbattista Groli, per lunghi anni collaborare del grande politico bresciano On . Mino Martinazzoli .
Gesto libero e pubblico : per questo ancora di più apprezzabile !
Visto il voto alle Provinciali di allora e di oggi di Onofri, il piattaformismo civico cittadino si rivela per quel che è: una riedizione nostalgica dell’opportunismo scudocrociato ad assetto variabile. nello squallore, onore solo a Laura Gamba che, come tutti i pentastellati in Italia, non ha partecipato a questa farsa elettorale indegna di una democrazia evoluta.
Piattaforma cinica: pregasi cambiare denominazione…
Meglio che si sposti nei banchi della maggioranza anche in comune
Per Onofri è pronta una poltroncina accanto a Del Bono!
Groli, il delfino di Martinazzoli, il suo allievo, il portatore della sua memoria, che viene messo in disparte proprio dagli “elettori eletti” piddini ? Ma come ? “Senza Martinazzoli non sarebbero nati l’Ulivo e il PD”, disse il Capogruppo alla Camera Dario Franceschini nel 2011. Allora, nel 2017, ci pensa Onofri jr., il cui padre fu ed è democristiano doc nonchè soprattutto grande amico di Martinazzoli. E poi: Martinazzoli Sindaco di Brescia con Corsini Vicesindaco, anche se per poco. E quindi Corsini con Vicesindaco Onofri padre. Insomma, è normale che la piattaforma civica ogni tanto possa girare sconfinando verso lo scudo crociato. E se Del Bono, apparentandosi con i piattaformisti al ballottaggio, scegliesse come Vicesindaco proprio Onofri jr.? Niente fantapolitica. Diremmo: semplice continuità col passato, niente di nuovo sotto il sole.
Fare il vice di Tentenna? Quella può essere un’ambizione dell’Ibarruri della poltrona, non credo, spero no, del piattaformista.
Un debito con Martinazzoli lui e il padre ce l’hanno. Oltre allo zio: tutti democristiani di lunga data. E, come tali, attaccati al potere. Non mi meraviglierei di vederlo come vicesindaco di Del Bono. Dopotutto la stagione del sindaco comunista e del vicesindaco democristiano l’abbiamo già conosciuta in Corsini e poi, al contrario, in Martinazzoli. Tra l’altro democristiani di sinistra, quindi il gioco è fatto….
Martinazzoli, Onofri senior, Corsini e molti altri, persone capacissime per la loro carriera, ma dal punto di vista politico assolutamente da dimenticare. L’unico merito di Martinazzoli aver, con un fax (pensa la delicatezza del pensiero) ucciso la DC. Ma di chi stiamo parlando…?? Di quelli che ci hanno regalato il debito più grande e che ci sta soffocando…
Follow the money Stradivarius!
Esatto “Passato Presente”: personaggi da dimenticare che ci hanno regalato i due macigni della metro e dell’inceneritore. Intanto loro, le loro carriere se le sono fatte. Meglio non tirar fuori gente del genere, hanno già fatto troppi danni.
Cmq il voto di Onofri è stato ininfluente e Groli sarebbe comunque uscito tra gli eletti. Anche per quanto riguarda i seggi attribuiti alle varie liste non sarebbe cambiato nulla. Rimane il dato politico e speriamo di fermarci qui…..
Ale non mi è chiaro – e me ne scuso se fraintendo – il senso politico della tua svalutazione del voto di Onofri per Groli, visto che ritieni che il suo voto sia stato ininfluente. Cominciamo dall’aritmetica, peraltro praticata al buio (dopo, ad urne aperte, tutti son capaci di tutto!) , quindi molto importanti sono le intenzioni ed ancor prima dei risultati. Realisticamente il Pd-Civici poteva immaginarsi una conferma (avendo perso alcuni Comuni), quindi uno in meno degli eletti poi ottenuti. Poi è andata meglio, favorito anche dal soqquadro di Lega e Destra. Senza i voti di Onofri, quindi Groli all’ultimo posto, preceduto da Diletta Scaglia. Con le conseguenze del caso, ovvero il rischio reale dell’esclusione. In quanto alla politica, che è quello che poi conta, penso invece che il voto di una persona e di un consigliere come l’avv. Onofri sia stato molto importante, quindi influente e significativo. Da valorizzare per quel che è effettivamente stato, ritengo. Intanto per le motivazioni serie e la sua stima a favore del sindaco Groli (che condivido totalmente) e poi per il fatto che, a mio parere, se il PD ragiona all’opposto di come la pensi tu Ale faccia un bel passo in avanti anche per il futuro in Loggia. E non solo.
Dunque, Onofri con bincolo puntato sulle elezioni 2018 e apparentamento con Del Bono al ballotaggio ? Se se lo “fiuta” o magari solo lo auspica Bragaglio, lupo di mare della poltica nostrana, c’è da crederci. Nulla di particolare, come molti fanno notare: siamo a Brescia. Potremmo aspettarci anche un giovane Bazoli, o un Camadini, o un Martinazzoli, un pronipote dei Montini, il figlio di Corsini, persino vedere candidato un Avatar di Bruno Boni…
Il Sindaco di Brecsia più quattordici consiglieri comunali più i due della Civica per Del Bono non hanno epsresso nemmeno un voto per Groli ? E Groli stesso parla di “logiche interne al suo partito” a motivare tale scelta ? Non mi sembra una sciocchezzuola, essendo il Sindaco di Castenedolo l’erede morale e la memoria vivente di Mino Martinazzoli. Ecco, una risposta dai vertici provinciali del PD dovrebbe pur arrivare. O no ?
Ho apprezzato voto e motivazioni di Onofri per Groli. A commento vengono sollevate anche altre questioni. Io rispondo se son tenuto e su cose che so. In questo caso non son tenuto e non so. Quindi me ne sto semplicemente zitto.
Nessuno chiede certo a Bragaglio un commento politico sul comportamento (ovviamente non imprevisto o casuale…) degli elettori del PD alle Provinciali nei confronti di Groli. Ma lo chiede invece ai vertici del PD e soprattutto a Del Bono ed ai suoi, compresi i civici. E’più di una curiosità: vorremmo sapere che aria tira in vista del 2018 perchè è anche di questo indirettamente che si tratta anche se Bragaglio, dalla sua visuale, osserva solo il selfie politico di Onofri come “passo in avanti” in vista della Loggia prossima ventura. Aspettiamo.