L’Asl, nella giornata di venerdì, ha effettuato un controllo su una rosticceria ambulante nel territorio di Cazzago San Martino, riscontrando alcune irregorarità sulla conservazione della carne. Ma sulla misura e la gravità dei fatti i presenti danno versioni molto diverse.
L’Asl, spiega una nota, “ha provveduto a sequestrare 50 kg di stinchi di maiale scaduti ed in cattivo stato di conservazione destinati alla cottura ed alla somministrazione nella serata di festa. Gli alimenti presentavano sulla superficie insetti e mosche, erano conservati a temperatura ambiente in cassette di plastica insudiciate, non idonee a contenere cibo ed erano a contatto con materiale di varia natura tra cui materiale elettrico”. I tecnici dell’Azienda sanitaria aggiungono quindi che “sono state eseguite indagini anche nel deposito situato in un comune limitrofo, da cui il cibo proveniva, che è risultato in precarie condizioni igieniche, non notificato all’autorità sanitaria e pertanto sconosciuto”. Ragion per cui il proprietario è stato multato per 6mila euro e i prodotti alimentari sono stati sequestrati.
Ma la versione dei commercianti è ben diversa. La multa, sottolineano, è stata “soltanto” di 500 euro e la carne si trova ancora presso il laboratorio, in attesa di essere smaltita. La carne, al momento del controllo sull’automezzo, sarebbe stata comunque surgelata e confezionata sottovuoto, priva di insetti (le mosche sarebbero arrivate dopo). I chili in questione, inoltre, sarebbero stati molti meno e la carne sarebbe stata comunque vendibile secondo la legge italiana (non scaduta, ma “da consumarsi preferibilmente entro”… e dunque commercializzabile a norma di legge ancora per molto tempo). Dunque il problema si sarebbe limitato a un’incauto trasporto prima della vendita finale.