Martedì 11 marzo, alle 9.30, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Sede di Brescia celebrerà il Dies Academicus, il tradizionale momento di incontro con le autorità, i rappresentanti delle realtà locali e gli studenti. Sarà il prof. Giovanni Bazoli, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, ad inaugurare l’anno accademico della sede di Brescia.
Alle 9.30, nella Cappella dell’Ateneo, verrà celebrata la Santa Messa presieduta da Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell’Università Cattolica. Seguiranno, alle ore 10.45, nell’aula Magna Tovini, il saluto del Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, prof. Franco Anelli e la relazione del Prof. Giovanni Bazoli, che avrà per tema La Cattolica a Brescia: origini e attualità di un progetto.
In tema di orgine ed attualità dei progetti con matrice cattolica, il Prof.Bazoli potrebbe anche fare una divagazione personale da quando fu chiamato a coordinare il salvataggio del Banco Ambrosiano, tavolto dalla vicenda Calvi e sull’orlo del fallimento, fino alla nascita da lui ideata e guidata di Intesa San Paolo, passando da Cariplo a Comit, dal Nuovo Banco Ambrosiano al San Paolo do Torino. Lui, l’uomo simbolo della finanza cattolica prima rampante poi consolidata, dovrebbe parlarci di quanta etica sopravviva ancora nel sistema bancario e finanziario. E di cosa sopravviva oggi della funzione creditizia al servizio di chi "vuole affrancarsi dal bisogno" come diceva il Beato Tovini fondatore della S.Paolo di Brescia, della Banca di Vallecamonica e del Banco Ambrosiano. Dopo averci narrato il tutto, più che al Dies Academicus magari l’anno prossimo lo invitermo al Dies Irae, con inevitabile sottofondo musicale dal Requiem di Giuseppe Verdi…
Per come è ridotta l’Italia delle banche, della finanza e del credito, del potere finanziario, fossi nel Prof.Bazoli che è il numero uno indiscutibile dei banchieri nostrani, lascerei perdere queste benedizioni, seppur accademiche, nella traccia dell’etica e della cultura cattolica. Lo stesso Beato Tovini, fondatore appunto del Banco Ambrosiano, crediamo avrebbe qualcosa da ridire.