Servizi Sociali, la Loggia garantisce la stessa cifra del 2013

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Maggiore efficienza e migliore ridistribuzione delle risorse. Se i soldi mancano diventano queste le parole chiave nella gestione dei Servizi Sociali per l’anno nuovo. L’assessore comunale Felice Scalvini in vista del passaggio consigliare ha presentato ieri il bilancio del Servizi Sociali alle commissioni Servizi alla Persona e Bilancio.

La cifra messa sul piatto per il 2014 è sostanzialmente in linea con quella del 2013, 37,5 milioni contro i 37,6 dell’anno precedente. L’intenzione della Loggia era quella di metterci più risorse, ma bisogna fare i conti con la realtà. Si punterà dunque su una distribuzione migliore, se possibile, delle risorse, e sul contenimento delle spese. I primi risparmi sono stati fatti nel personale degli asili nido (meno 150mila euro annue) e nei rimanenti servizi (meno 200mila euro). Risparmi verranno effettuati anche per la diversa modalità di gestione del disagio minorile, puntando nell’housing sociale anziché sulle comunità, e per quella degli anziani, settore che riceve 13 dei 37,5 milioni complessivi dell’assessorato. 

Dure le critiche all’assessore Scalvini da parte delle minoranze, a cominciare dal suo predecessore Giorgio Maione che si rammarica della dimunuzione dei fondi a fronte di un aumento dei bisogni. Margherita Peroni invece ha evidenziato che ci si aspettava il cambio di rotta promesso, cambio che invece non si verificherà.

La partita si sposterà presto in Consiglio Comunale.
(a.c.)

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1 COMMENT

  1. Dai bilanci comunali: missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia): previsione definitiva 2012: 63 milioni di euro (di cui 11 a fondo pliriennale vincolato), previsione 2013 51 milioni di euro (di cui 1 a fondo pluriennale vincolato), previsione 2014 di 45 milioni euro (di cui 4 già impegnati e 1,5 a fondo pluriennale vincolato). I numeri parlano chiaro su come "sia cambiata l’aria" nell’era delboniana. Almeno in questo comparto era davvero legittimo aspettarsi una svolta, che non ci sarà nemmeno nel 2015 e 2016. Allegrìa.

  2. Al di là di un discorso fazioso…Stiamo facendo un raffronto tra un ex assessore giovine di buone speranze ma di poco costrutto e un affermato professionista del settore sociale in cui è riconosciuto a livello nazionale come una delle figure più autorevoli. Poi si leggono certi commenti………

  3. Dire che i fondi rimarranno gli stessi della precednte Giunta Paroli vuole dire a tutti gli effetti che alla fine non è cambiato nulla. Dove è finito mai quel bel Partito Counista Italiano, che rimpianti!!!

  4. Stiamo ai numeri: quelli sono impietosi. Se poi ci si lancia a celebrare chi siede nel board europeo delle Cooperative Sociali, come il Dr.Scalvini, si deve pur sempre riflettere sul fatto che l’ efficientamento dei costi e l’ottimizzazione dele risorse pubbliche disponibili non significa automaticamnete trasferire ai privati il business dei servizi sociali. Perchè questo è il punto, alla faccia dell’appartenenza politica o partitica.

  5. E infatti non si parla da nessuna parte di trasferire ai privati il business dei servizi sociali. Senza retorica, se in 3 anni si è passati da 45 mln ai 37 del 2013 e del 2014, significa che un’ottimizzazione/ri pensamento del rapporto pubblico privato si rende necessaria di fronte al progressivo impoverimento del Comune/pubblico. D’altronde basta fare due calcoli: il salario standard di un operatore (25-28 mila euro annui), i costi di gestione di una casa di riposo piuttosto che un asilo nido…e in men che non si dica si toccano delle cifre mostruose. Ho fiducia che Scalvini, a differenza di tanti assessori del passato ed attuali, abbia le carte in regola e la condotta morale per operare senza tener conto delle posizioni di potere di certi enti del sociale.

  6. Nessuna faziosità: tutto quanto significa drastico disimpegno pubblico e coinvolgimento massiccio del privato dipende assai dal settore in cui si opera e dalla qualità del servizio che il privato erogatore (cooperative in questo caso) rende ai cittadini. Ma Scalvini, oggi uomo pubblico, è un numero anche come Presidente di Assifero: pregasi leggere su internet l’elenco dei soci Assifero cioè delle Fondazioni "di erogazione" Onlus e soprattutto di quelle non Onlus. Benefici per Brescia socialmente privatizzata ? Ne riparliamo più avanti con calma vedendo in campo gli attori dell’housing sociale.

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