Si ricorda del momento della “buonanotte”, poi il vuoto e l’amnesia, e infine la mente torna lucida per soffermarsi sul dolore provato nel momento dei soccorsi. Questi gli unici flash back che ricorda Pasquale Iacovone, il padre dei fratellini di Ono San Pietro ritrovati morti mentre erano sdraiati nei loro lettini nella casa dell’uomo. Accusato del delitto di Davide e Andrea, Iacovone da qualche giorno si trovava nel carcere di canton Mombello, trasferito l’ dopo nove mesi di ospedale a Padova a causa delle ustioni che ricoprivano gran parte del suo corpo. Davanti al gip, Luca Tringali e affiancato dal suo legale, Gerardo Milani, Iacovone ha provato a ricostruire quella terribile notte e la mattina seguente quando i soccorritori sono entrati in casa sua e l’hanno trovato svenuto e bruciato vicino alla bombola del gas. Andrea e Davide, i suoi due bambini di 9 e 6 anni erano sdraiati ormai senza vita sui loro lettini.
Ma lui non ricorda nulla. Secondo il suo legale non si sarebbe trattato di una strage annunciata e a riprova di questo avrebbero portato alcuni elementi, che però l’avvocato non ha voluto rivelare alla stampa. La difesa ha chiesto inoltre al giudice che Iacovone venga trasferito in un luogo diverso dal carcere di Canton Mombello, cosa che è accaduta subito dopo l’interrogatorio.