A Brescia i professori in pensione tornano in cattedra

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Brescia torna ad essere un caso nazionale. Stavolta non in negativo. A suscitare l’attenzione dei media italiani, e in particolare del quotidiano romano Repubblica, è stata la proposta arrivata dagli istituti cittadini e approvata dall’assessore all’Istruzione Roberta Morelli di far tornare al lavoro – gratuitamente – i docenti in pensione (ma anche ingegneri e musicisti) per favorire la formazione e l’integrazione degli studenti stranieri. Che quest’anno rappresentano circa un quarto degli studenti iscritti a elementari e medie.

Contro l’iniziativa si è comunque scagliata l’Anief, l’associazione sindacale che raggruppa docenti e ricercatori: “Dopo la carta igienica pagata dalle famiglie, le minacce di ridurre i riscaldamenti, i ritardi nel pagamento dei supplenti e il tentativo di assicurare gli aumenti di stipendio con il taglio delle attività extra-didattiche, arriva il professore in quiescenza che torna a lavorare senza compenso: la carenza di soldi nelle scuole sta producendo delle soluzioni sempre più ingegnose. Ma che a volte sembrano oltrepassare il buon senso".  

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