C’era la strada bagnata e sporca. Lui procedeva a bassa velocità in sella alla sua motocicletta, ma le ruote persero aderenza facendo scivolare il mezzo. L’urto contro il guard rail fu violento, ma il casco protesse a dovere il capo. Non così per tutto il resto: costole rotte, polmone perforato, fegato e reni danneggiati e soprattutto un braccio tranciato di netto. Colpa del guard rail non integro? Fino al processo di appello sembrava così, invece i giudici hanno ribaltato la sentenza dicendo il contrario. Oltre al danno la beffa: Matteo Baraldi, lo sfortunato motociclista vittima dell’incidente, dovrà pure pagare 60mila euro di spese processuali. Un’enormità per chi come lui è un semplice impiegato comunale con due figli a carico.
La notizia è riportata stamane sulle colonne di Bresciaoggi. Baraldi, che vive e lavora a Sirmione, in primo grado si era visto assegnare dal giudice un indennizzo di un milione di euro, poi tutto è stato stravolto. L’incidente risale al lontano novembre del 1999, quando il motocilista stava percorrendo la strada tra Pozzolengo e Sirmione. Baraldi non ha mai perso la passione della moto, ed ora oltre a correre in pista grazia a una speciale protesi è attivo in un’associazione, Diversamente abili, per ragazzi sfortunati. Ad avere bisogno ora è proprio lui.
(a.c.)
Mi spiace, ma le spese processuali le paga il soccombente, se non diversamente disposto dal giudice.Per quanto spiacevole funziona così: anche per evitare richieste di risarcimento temerarie. D’altronde solo una delle parti in causa vince, e non è detto che sia quella che ha ragione.
Scusate la domanda ma a "bassa velocità" come è possibile procurarsi, come scritto, un urto violento e tutte queste gravi lesioni ?