Preoccupazioni da parte dei lavoratori dell’aeroporto D’Annunzio di Montichiari e del Catullo di Verona per il futuro dei due scali dopo le dichiarazioni del direttore generale della “D’Annunzio S.p.A.” e della “Catullo S.p.A.”, Carmine Bassetti, che ha sostenuto che sarà l’aeroporto di Montichiari a salvare quello di Verona.
I lavoratori e le lavoratrici del “D’Annunzio”, ormai al terzo anno di ammortizzatori sociali (prima Cassa Integrazione, ora Contratto di Solidarietà), vorrebbero invece sapere chi salverà entrambi gli scali, visto che la gestione continua ad essere unica, e da tre anni sentono le solite promesse di rilancio di Montichiari (con il cargo) e di potenziamento di Verona (con i passeggeri).
Oltre alle parole, restano i fatti: un forte calo passeggeri a Verona e nessuna novità su Montichiari. Anzi, “qui siamo ormai alla farsa, con una cerimonia di inaugurazione dei voli della compagnia cargo vietnamita nel maggio scorso, con tanto di conferenza stampa, presenti politici e prefetto, e con l’annuncio del successivo avvio dei voli a ottobre – si legge in una nota del sindacato Orma -. Nessun volo ad oggi è partito dal Vietnam, ne’ dal Vietnam è arrivato, e nessuno si è neppure degnato di spiegare il perché. E’ l’ennesima bufala, dopo le promesse da marinaio del Presidente della “Catullo S.p.A.”, Paolo Arena, che a “Striscia la notizia”, due anni fa, prometteva voli e attività per Montichiari già per il mese di maggio 2012”.
“A Montichiari – prosegue la nota – i lavoratori temono fortemente per il loro futuro, a Verona quasi 100 dipendenti di “Avio Handling” sono stati liquidati insieme alla loro società, e intanto voli e compagnie, passeggeri e cargo, tra Montichiari e Verona, se ne sono andati da altre parti. Non si riesce davvero a capire cosa impedisca alla “Catullo S.p.A.” di accettare la proposta dei bergamaschi che dichiarano di mettere sul piatto investimenti per 25 milioni di euro e compagnie aeree pronte a lavorare sull’aeroporto bresciano. Chiediamo lavoro e futuro certi, il resto sono chiacchere e misere lotte di potere tra politicanti locali”.
