Toccante, commovente e pieno di una rabbia mista a dolore il saluto che papà Giampietro ha rivolto al figlio Emanuele, che si è buttato la scorsa settimana nel fiume vicino casa a Gavardo, perdendo così la vita. Un saluto infarcito di ricordi, di disperazione e di confessioni, come quella di seguire il figlio nel tragico destino. Poi la rivelazione, una notte. Nei giorni successivi – riporta il Giornale di Brescia – il padre racconta di aver creduto di impazzire. "Poi, l’altra notte, Ema, ti ho sognato. Eri in fondo al fiume, sembravi morto, ma io ti riportavo a galla, e all’improvviso scoprivo che eri vivo, che io ti avevo salvato. Ho capito allora che cosa avrei dovuto fare, so quel che farò per ridare un senso alla tua morte, e alla mia vita. D’ora in poi, dedicherò la mia esistenza ai ragazzi come te".
E sarà davvero così:Giampietro Ghidini costituirà una fondazione per aiutare i più giovani, per trovare loro un’occupazione, offrendogli l’opportunità di dimostrare il proprio talento. Nel nome di Emanuele.