Giovedì mattina gli uomini dell’Arpa insieme ai militari del Noe e ad una squadra dei vigili del fuoco sono rientrati nel capannone dei veleni di Rezzato dove lo scorso 18 agosto sono stati casualmente trovati 10 cisterne e 8 piccoli fusti contenenti circa 7 mila litri di scarti tossici liberi che, secondo le prime ipotesi,m potrebbero contenere soda caustica e residui di galvanica.
Manca ancora poco quindi per conoscere con certezza la composizione del liquido contenuto nelle cisterne stoccate in via Industriale a Rezzato e iniziare le indagini per capire da dove proviene e quali danni possa aver provocato all’ambiente o alla salute dei cittadini. Le operazioni di campionatura sono state seguite anche dal proprietario dell’immobile, il titolare di un’agenzia immobiliare che ha acquistato il capannone nel 2008, ma che si dice “assolutamente estraneo” al velenoso ritrovamento.