Mensa troppo costosa, a San Zeno i bimbi delle elementari fanno lo “sciopero della pappa”

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(a.tortelli) Il singolare sciopero è iniziato lunedì 16 settembre. E potrebbe proseguire ad oltranza se non arriveranno risposte convincenti da parte dell’amministrazione comunale. Questa mattina, infatti, un centinaio dei 110 bambini iscritti alla scuola elementare Canossi di San Zeno (Comune di circa 4mila anime dell’Hinterland cittadino) hanno pranzato al sacco, con i panini preparati per loro dalle famiglie, boicottando la mensa scolastica.

La protesta segue a stretto giro la decisione del Comune di aumentare significativamente il prezzo dei pasti giornalieri. Lo scorso 23 agosto, infatti, il consiglio ha deliberato la modifica del prezzo del servizio per le famiglie. Il rincaro va dal 25 per cento delle fasce di reddito più basse fino al 60 (il 57,78 per cento per la precisione) per quelle più alte, che peraltro comprendono anche famiglie che faticano ad arrivare a fine mese (reddito Isee di 20mila euro). Per queste ultime – categoria in cui rientra la maggioranza dei nuclei, visto che il 60 per cento non presenta nemmeno la certificazione Isee – la botta è stata significativa: ogni pasto, infatti, è improvvisamente passato da 4.50 euro a ben 7.10. Per la precisione 6.29 euro, più Iva al 4 per cento, più 21 centesimi per il controllo qualità, più 31 centesimi per il servizio, più 4 centesimi di arrotondamento… ovviamente in eccesso.

Immediata è stata la risposta delle famiglie, che hanno chiesto subito un incontro all’amministrazione comunale. Nell’ultimo mese ce ne sono stati ben tre. Ma nessuno ha prodotto risultati significativi. L’amministrazione ha sospeso l’efficacia della delibera fino al 22 settembre, ma – nel caso di conferma successiva – ai genitori toccherebbe anche pagare la differenza negli arretrati. Inoltre, durante la riunione di venerdì, sindaco ed assessore competente hanno promesso che si attiveranno con la ditta che prepara i pasti (che ha sede a Piacenza) per trattare un ribasso dei costi anche attraverso l’eliminazione delle pietanze biologiche (che incidono fino a 2 euro per pasto).

Troppo poco. “Fino all’anno scorso”, spiega a Bsnews.it un rappresentante dei genitori, che preferisce restare anonimo, “il costo del pasto era svincolato da quelli di gestione, mentre il nuovo contratto, prevede tutto: dalla pulizia della stanza alla sua verniciatura, passando per la derattizazione. E’ ovvio che il prezzo finale sia lievitato”, conclude, “il problema sono le intenzioni dell’amministrazione”.

Le trattative tra le parti, come detto, sono in corso. Il prossimo appuntamento è fissato per il 23 settembre, ma i genitori rimangono sul piede di guerra (anche martedì i bimbi e i genitori hanno continuato nel loro "sciopero della pappa") e non è chiaro se, nel frattempo, la scuola possa assumersi la responsabilità di un centinaio di bambini che pranzano al sacco all’interno delle aule. Perché lo sciopero, salvo novità significative, non si fermerà con qualche promessa. 

ARTICOLO AGGIORNATO IL 17.09.2013 ALLE ORE 12.32 

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1 COMMENT

  1. Viva le mamme in protesta, viva la rivoluzione. Finalmente in Italia qualcuno si sta facendo carico di cambiare le cose partendo dal basso…

  2. MOLTE AMMINISTRAZIONI HANNO PERSO IL CONTATTO CON LA REALTA’: QUALI SONO LE PRIORITA? ASFALTARE LE STRADE OPPURE FARE IN MODO CHE UN IMPIEGATO POSSA PAGARE LA MENSA DEI FIGLI??????

  3. É scandaloso che un bambino paghi per la mensa ben 7,10€ al giorno!!! Come fa una famiglia ad affrontare anche queste spese? Sono senza parole…

  4. La vera cosa scandalosa è che la fascia più alta sia quella dai 20mila euro: parliamo di operai, impiegati non di banchieri!!!! Possibile che il figlio di un ricco imprenditore paghi come quello di due normalissimi lavoratori dipendenti?????

  5. Caspita! Sono oltre 2,5 € in più di quello che paghiamo a Brescia nella massima fascia ISEE.
    UN CONSIGLIO: AVANTI CON LO SCIOPERO E SE CE LA FATE MANDATELI A CASA

  6. Non mi torna il tuo conto, la tariffa scolastica per il servizio mensa ai residenti pubblicata dal Comune di Brescia è di 5.18 giorno medio. Certo da li ad arrivare a 7.10 sembrerebbe proprio un furto

  7. e magari alle prossime elezioni imparare a votare e smetterla di farsi fregare con false promesse ??? continuate a lottare….vi sono vicino

  8. Quanta dietrologia. Io non faccio politica, ma 7 euro al giorno non li posso pagare!!! Discutiamo dei problemi veri della gente e smettetela di fare politica su tutto!!!!

  9. Cara signora, premessa la solidarietà per la situazione Sua e di chiunque non possa pagare, la Sua affermazione "io non faccio politica" è proprio una delle cause della situazione disastrosa nella quale molti finiscono. Se Lei non si occupa di politica, sarà la politica ad occuparsi di Lei. E’ proprio la politica che ha privatizzato e continua a privatizzare tutto che ha trasformato i servizi (come una mensa scolastica) in un affare sul quale i privati devono guadagnare in qualsiasi modo, riducendo la qualità, aumentando i prezzi, sfruttando al massimo il personale. Tutto questo vale per infiniti aspetti della nostra vita e fintanto che ci muoviamo solo quando siamo sfacciatamente colpiti nel nostro portafogli, fino a quando considereremo la politica una cosa "sporca", dalla quale stare lontani, tanto "sono tutti uguali", contnueremo a contare ZERO e chi potrà, grazie alla nostra pigrizia, contuerà a spennarci.

  10. …la privatizzazione non è sempre così negativa, se ben inquadrata.. il servizio pubblico spesso e volentieri è pessimo in quanto gli addetti sono stipendiati anche se lavorano non troppo bene e non c’è interesse che la gente sia contenta di tornare, non parliamo della qualità del servizio.. mentre invece un privato, con l’interesse di guadagnare, ha di conseguenza l’interesse a fornire un buon servizio che soddisfi la clientela, perchè in caso contrario non potrà più andare avanti..

  11. 7 euro al giorno per un pranzo alla scuola materna mi sembra veramente un furto.
    Il costo della mensa dovrebbe essere compreso in quello delle tasse ( già alte) che i genitori sostengono per iscrivere i figli alla scuola materna.
    Spero vivamente che le famiglie di S. Zeno proseguano con la protesta. E’ un fatto davvero vergognoso.

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