La chiazza colorata che ha galleggiato per diversi giorni sulle acque sebine lo scorso aprile fortunatamente non era inquinata. L’evento però ha provocato una serie di interrogazioni da parte di diversi soggetti, ed è alla base della decisione da parte dell’assessore regionale ad Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di aumentare i controlli e i monitoraggi delle acque.
Claudia Terzi l’ha comunicato ieri ai comuni che si affacciano sul lago e alle province di Brescia e Bergamo. L’Arpa metterà in campo più controlli delle coste e degli scarichi, campionamenti sui corsi d’acqua che sfociano nel lago, monitoraggi suppletivi dei parametri biologici e fisico-chimici. Non solo: visto che nel caso della chiazza è mancata la pronta segnalazione alle autorità competenti (avvisate tardi, e non da soggetti pubblici), la Regione vuole mettere mano al protocolo di gestione delle emergenze.
(a.c.)