Il finanziere bresciano S.R, già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare per traffico di permessi di soggiorno, martedì è stato arrestato della polizia thailandese su segnalazione delle autorità italiane mentre si trovava a Chiang Mai, nel nord del paese. Il bresciano, 38 anni, residente a Pontoglio ma originario di Chiari, è sospettato di aver compiuto atti illeciti tramite una società creata appositamente in Thailandia, dove vive da cinque anni dopo essere fuggito alla giustizia italiana. Nel 2009, quando era già espatriato in Thailandia, l’uomo era riuscito a sfuggire ad un’ordinanza di custodia cautelare in un’operazione che aveva permesso l’arresto di una decina di persone. Stando agli inquirenti, quando era in Italia l’uomo era a capo di un’organizzazione che facilitava l’immigrazione clandestina. In che modo? Attraverso un sistema di società cartiera con le quali creava false situazioni creditorie nei confronti degli extracomunitari che poi pagavano per ottenere il permesso di soggiorno, acquisendo dagli istituti di credito dei finanziamenti che venivano poi incassati dall’organizzazione. Al momento, il bresciano è detenuto nel centro dell’Immigrazione thailandese, ma secondo il vice responsabile della polizia thailandese con competenze per l’immigrazione, Chitsanupong Yuktathad, ancora per poco: “il suo visto è stato revocato e presto lo deporteremo in Italia”.
Lasciatelo in Thailandia, di questi fiordiuomini ne abbiamo qui fin troppi!