Bianchini (Lega): “Un nuovo stadio? Lo paghi il Brescia calcio”

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di Elisabetta Bentivoglio – Terzo appuntamento con le interviste di fine mandato di Bsnews.it agli assessori della giunta Paroli. Quest’oggi a tracciare il bilancio del proprio operato in questi ultimi cinque anni di governo in Loggia è l’assessore allo Sport, all’Innovazione e alla Casa Massimo Bianchini che di recente, dopo le dimissioni del collega e vicesindaco Fabio Rolfi, ha assunto anche le deleghe alla Sicurezza e alla Protezione Civile.

Se dovesse citare tre azioni realizzate durante il suo mandato di cui va particolarmente fiero, quali sceglierebbe?

“Ne ricorderò una per ogni delega. Per quanto concerne l’innovazione vado fiero di aver aperto la città alla rete wi-fi gratuita con un unico punto d’autentificazione per tutto il centro storico. E nei mesi scorsi la copertura è stata garantita anche nelle aule studio cittadine, proprio come accade in tutto il resto d’Europa. Dal punto di vista dello sport, invece, sono orgoglioso di aver concesso alle società sportive la gestione diretta degli impianti e delle strutture dove si allenano e gareggiano. Ciò ha permesso un netto miglioramento qualitativo e igienico delle strutture sportive visto che chi le utilizza ha tutto l’interesse a mantenerle nel miglior modo possibile. Nei confronti della casa, la maggior soddisfazione riguarda il Contratto di quartiere grazie al quale oggi è stato ammodernato il 10 per cento del patrimonio del Comune e abbiamo evitato il formarsi di quartieri-ghetto. Ora abbiamo istituito un bando per capire se esistono privati interessati a rilevare la torre Tintoretto visto che per il Comune abbatterla o ristrutturarla ha costi troppo alti da affrontare, rispettivamente 4,5 e 17 milioni di euro”.

E il più grande rammarico, invece, qual è?

“Ho più di un rammarico. Mi dispiace non essere riuscito a portare il wi-fi anche nelle università cittadine visto che Brescia si sta trasformando sempre più in una città-universitaria, ma servivano fondi che l’assessorato non aveva a disposizione, anzi, che abbiamo deciso di destinare al sociale e al Contratto di quartiere. Mi dispiace anche di non aver potuto sistemare adeguatamente le strutture sportive, penso per esempio al palazzetto di via Collebeato (ex Polivalente). Il progetto e le idee non ci mancavano, i fondi però sì. Per quanto riguarda lo stadio, da ristrutturare o da creare ex novo, dico solo che ad oggi, con l’attuale condizione economica in cui versano i Comuni, pensare di pagare un nuovo stadio è praticamente impossibile. Capisco le ragioni del Brescia calcio, ma se vuole un nuovo stadio deve anche trovare i soldi per realizzarlo”.

I cinque anni del mandato comunale stanno per scadere: si ricandida, e se no, che futuro immagina per sé?

“Mi sono ricandidato a sostegno del Paroli-bis perché credo che questa città abbia bisogno di continuità per finire ciò che è stato iniziato cinque anni fa quando, invece, ci siamo trovati di fronte una città ferma e vecchiotta. La squadra formata da Lega e Pdl ha lavorato bene in questi anni e se, come mi auguro, i cittadini ci riconfermeranno alla guida della Loggia, potremo finire ciò che abbiamo iniziato. Sarà il sindaco Paroli a decidere se ci sarà ancora un posto per me in giunta, ma una cosa è certa: si passerà dagli attuali 10 assessori ad 8 per cui sarà obbligatorio rivedere tutti i ruoli”.

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