Ha dedicato tutta la sua vita alle escursioni in montagna e alla bicicletta e proprio mentre era sulla vetta dell’Adamello, a poche centinaia di metri dal rifugio Lissone, è caduto per una decina di metri in un dirupo andando a sbattere la testa su una pietra. Girolamo Rizzini, classe 1957, ha lottato per 24 ore nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Civile finché ieri i medici l’hanno messo sotto osservazione in attesa dell’espianto degli organi, autorizzato dai famigliari. Qualcun’altro vivrà grazie agli organi di Merio, il soprannome con il quale Girolamo era conosciuto nel suo gruppo di amici.