Torna in Broletto il caso del concorso per otto posti di istruttore amministrativo, indetto dall’allora giunta Cavalli, che aveva visto nei primi otto posti ben cinque parenti e collaboratori di personaggi di spicco del Carroccio. Il Pd, infatti, ha presentato un’interrogazione per chiedere conto a Molgora delle dichiarazioni dell’ex assessore regionale Monica Rizzi. Nel mezzo della bufera leghista, la Rizzi aveva attaccato il vicesindaco Rolfi e la moglie parlando di “un concorso pubblico indetto dalla Provincia di Brescia poi congelato dal presidente Molgora per presunte irregolarità”. Per questo Roberto Cammarata e altri esponenti dell’opposizione hanno chiesto a Molgora “di fare chiarezza una volta per tutte su questa vicenda” e sul fatto che “lei ha sempre negato il congelamento degli esiti del concorso”.
Nella sua replica scritta Molgora ha sottolineato che “tutte le considerazioni esposte a vario titolo e da diversi soggetti da quasi due anni a questa parte costituiscono pure illazioni assolutamente prive di fondamento”. “Probabilmente”, ha aggiunto il presidente del Broletto, “la signora Rizzi si riferiva genericamente a quanto più volte espresso sulla stampa e nelle trasmissioni tv, che erroneamente riportavano che le assunzioni erano state bloccate per presunti scandali e illeciti commessi nella procedura concorsuale. In realtà”, ha concluso, “l’intervento e le decisioni assunte nel 2009, ben prima di tutte le polemiche, eranbo finalizzate a non procedere alle assunzioni a causa della situazione del bilancio provinciale e non ad annullare il concorso, tanto è vero che la graduatoria è ancora valida”.