La Finanza a caccia degli studenti evasori, uno su cinque risulta “irregolare”

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    Uno studente universitario su cinque avrebbe compiuto irregolarità nella dichiarazione della propria condizione economica. E’ quanto sta emergendo da un’operazione condotta dalla Finanza in collaborazione con L’Università statale di Brescia per stanare gli studenti evasori. Verso la fine dello scorso anno il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, Gen. Fabio Migliorati, ed il Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, Sergio Pecorelli, hanno infatti concordato di sottoporre a controllo a campione le dichiarazioni sostitutiva unica (DSU) presentata dagli studenti per ottenere agevolazioni fiscali quali l’esenzione o riduzione del pagamento della tassa universitaria, borsa di studio, diritto alla mensa, ecc.

    La D.S.U. è un documento importante, che il cittadino presenta assumendosene la responsabilità, anche penale, circa il suo profilo fiscale e patrimoniale. L’Amministrazione ha il dovere di controllare successivamente il contenuto della D.S.U.. Nelle more, la dichiarazione resa sostituisce in tutto e per tutto i certificati e la documentazione necessaria.

    In virtù dell’accordo di collaborazione stipulato, l’Ateneo bresciano ha trasmesso su supporto informatico al Comando Provinciale della GdF l’elenco con i codici fiscali dei presentatori delle DSU (in genere il capo famiglia dello studente) e degli studenti (a volte dichiarante e studente si identificano nella stessa persona) che hanno chiesto le agevolazioni in argomento, per l’anno accademico 2009/2010, con riferimento alla situazione reddituale riferita all’anno 2008.

    L’elenco, che comprende circa settemila soggetti, riporta a fianco il codice fiscale di ciascun dichiarante ed il reddito determinato sulla base dei dati forniti dall’interessato al CAF, che parte da zero fino  a 45.000 euro (oltre tale soglia non sono consentite agevolazioni fiscali e/o erogazioni di borse di studio, buoni mensa ecc.): circa un centinaio i “dichiaranti” con reddito zero.

    L’iter per determinare l’ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) del nucleo familiare avviene mediante la presentazione della D.S.U. presso il comune, un centro di assistenza fiscale (CAF) o alla sede INPS stessa. Su tale documento il dichiarante deve autocertificare la composizione del nucleo familiare ed i redditi di qualsiasi natura percepiti (reddituali, patrimoniali e mobiliari) nel periodo d’imposta scaduto alla presentazione della dichiarazione stessa.

    All’interessato viene rilasciato il mod. ISEE che lo studente dovrà produrre all’Ateneo all’inizio dell’anno accademico, comunque entro il 31 dicembre. E’ stato rilevato che la provenienza degli studenti, oltre che lombarda, ha origine da  città di tutta Italia e di città straniere, in particolare dei Paesi Balcanici e dell’Est e di quella cinese. Per eseguire un controllo il più possibile sistematico il Comandante Provinciale ha costituito un apposito pool di militari, incaricati ad effettuare il riscontro dei dati esposti nelle DSU presentate per agevolazioni fiscali con quelli delle banche dati in uso al Corpo, per verificarne la veridicità. Il riscontro è iniziato esaminando le D.S.U. con riportate le situazioni reddituali dei nuclei familiari con reddito zero.

    In sostanza, per ottenere le agevolazioni sul pagamento delle tasse universitarie, è necessario che il nucleo familiare dello studente non abbia complessivamente redditi superiori a 45.000 euro, mentre per ottenere erogazioni economiche, oltre a non superare un certo limite di reddito posseduto, lo studente richiedente deve essere in regola con gli esami ed averli superati con ottimi voti.

    Sono numerosi i casi in cui gli studenti si presentano all’Università come soggetti indigenti, eppure il loro nucleo familiare risulta benestante.

    Dai controlli finora conclusi, la media delle irregolarità rilevate si aggira intorno al 20% circa.

    Ovviamente, per i casi irregolari, viene segnalato all’Ateneo bresciano il nominativo dello studente che, sulla base dell’esito del riscontro documentale dovrà integrare il pagamento della parte della tassa non corrisposta. A ciò si aggiunge anche la segnalazione alla Procura della Repubblica per la sottoscrizione di autocertificazione non veritiera e, secondo i casi, anche per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, per avere tratto profitto nel non pagare le tasse e/o ricevuto erogazioni economiche pubbliche non dovute, per il superamento delle soglie reddituali previste.

     

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    1 COMMENT

    1. …pensare di abbassare le tasse e dare qualche borsa di studio in più? Se continuano a tagliare sull’università ed ad alzare le tasse qualche piccolo accorgimento diventa quasi indispensabile a meno che non si voglia che all’università vadano solo i ricchi…

    2. Finalmente qualcuno se n’è accorto. Basta andare nella mensa dell’ISU e vedere quanti passano dalla cassa senza pagare perchè percepiscono le agevolazioni…

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