Mucche fantasma e latte non prodotto? L’Upa: “E’ un diversivo di chi non vuol pagare le multe”

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    “Sostenere che in Italia, negli ultimi sette anni, non si sarebbe prodotto latte oltre la propria quota nazionale è un fatto irragionevole che ancora una volta illude gli allevatori. Probabilmente lo scopo di questa iniziativa, di cui non se ne sentiva affatto bisogno, è quello di dividere i produttori, aprendo un nuovo fronte di ricorsi legali per ritardare una ormai inevitabile normalizzazione del sistema delle quote latte”. E’ questo il commento di Francesco Bettoni, Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Brescia, all’ennesimo tentativo inscenato nei giorni scorsi da parte dei Cospa del latte di sostenere che ci sarebbero incongruenze tra i dati produttivi delle vacche, il latte prodotto e le conseguenti multe. “Si tratta di una vecchia tesi – sottolinea Bettoni – che ora viene di nuovo cavalcata, forse con il solo obiettivo di ingrassare i soliti noti in termini di visibilità. Infatti, puntare il dito contro Agea e i Ministeri della Salute e dell’Agricoltura che sostengono sia il sistema dell’anagrafe zootecnica nazionale che quello delle Associazioni allevatori, è fuorviante e pericoloso. Anche perché il vero scandalo è che se questo migliaio di allevatori non paga le multe, i due miliardi di debito nei confronti di Bruxelles sarà a carico di tutti noi italiani. In definitiva – conclude Bettoni – il sistema lattiero-caseario, che vedrà cessare il sistema delle quote latte tra solo tre campagne, non ha bisogno di queste iniziative, che lasciano il tempo che trovano, ma di serietà e di progettualità, che solo gli allevatori onesti possono garantire per il futuro”.

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    1 COMMENT

    1. E’ una vergogna che queste benedette multe non siano state ancora pagate!!! Ma da quanti anni è che ne sentiamo parlare!!!! Per poche decine di splafonatori dobbiamo pagare tutti le sanzioni dell’Europa. Milioni e milioni, forse miliardi. Vergogna!

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