Rimasero in carcere per 10 mesi, dal settembre 2003 sino a luglio 2004, e poi agli arresti domiciliari per un anno intero, sino a luglio 2005. Ora, a processo finito e assoluzione arrivata, due maestre implicate nel caso degli (allora) presunti abusi all’interno della scuola dell’infanzia Sorelli chiedono il conto allo Stato per il trattamento ricevuto e per i giorni di negata libertà.
Ingiusta detenzione. E’ quanto invocano le due maestre di 57 e 59 anni difese rispettivamente dagli avvocati Elena Frigo e Massimo Bonvicini per la prima e Piergiorgio Vittorini e Paolo De Zan la seconda, davanti ai giudici della corte d’appello, il presidente Enzo Rosina, Anna Maria Dalla Libera e Carlo Bianchetti. Per ora gli altri imputati nei processi (altre 4 maestre, un bidello e un sacerdote di una parrochhia vicina alla scuola) non chiedono il risarcimento. Entro pochi giorni si saprà se i giudici hanno accolto la richiesta di riparazione. Se fu ingiusta detenzione sarebbe logico che le richieste delle due maestre vengano accolte.
Non sarebbe anche logico che, nel caso di accettazione della riparazione, i responsabili (magistrati o PM) di questa ingiusta detenzione pagassero di persona?