La città non vuole dimenticare

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    Una riunione, un ritrovo anzi, quasi una cosa tra amici. Ma gli amici sono molti, moltissimi. La Sala Piamarta di via San Faustino era gremita, e sono già quarantamila le firme di chi vuole che il segreto di stato sulla strage venga tolto.

    In sala vengono trasmesse le riprese dei minuti che tutta la città non ha mai scordato, quando alle 10.12 una bomba uccise 8 persone che si trovavano in piazza della Loggia. Manlio Milani.

    Gli anni passano, le sentenze si susseguono ma la verità non viene a galla. Anche l’ultimo processo è stato un passaggio a vuoto, ma sembra che abbia scosso qualcosa nelle coscienze. Dopodomani l’associazione Vittime della strage incontrerà a Roma Massimo D’Alema, presidente del Copasir. Milani: «Inizieranno le audizioni per parlare della legge 124 del 2007 che prescrive la temporizzazione del segreto di Stato dai 15 ai 30 anni, ma che, ancora oggi, non presenta i decreti applicativi necessari a darne piena attuazione. Per raggiungere la verità storica dobbiamo prima di tutto passare dalla trasparenza democratica: aprire gli archivi ministeriali, tutti, e catalogare i fascicoli. In questo processo reticenze, falsità e solidarietà ideologica di gruppo sono stati forse il vero segreto di Stato, vale a dire chi sa, ma non parla. Ma se 36 anni fa fossimo entrati in possesso di alcuni elementi probatori scoperti solo negli anni ’90, come le veline della fonte Tritone, forse qualcosa sarebbe cambiato».

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    1 COMMENT

    1. Vorrei aggiungere alle vittime di Brescia Francesco Fausto Nitti perseguitato fascista e partito dal confino con i Fratelli Rosselli,deputato del vecchio PSI, che e\’ stato colpito da un infarto ed e\’ morto in seguito alla telefonata di Arrigo Boldrini che gli comunicava della strage.Mi auguro che giustizia venga fatta e che i colpevoli vengano assicurati alla giustizia

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