"Se salgono per venirci a prendere, ci buttiamo". Con queste parole gli immigrati che protestano sulla gru di piazzale Battisti hanno replicato all’ultimatum lanciato nelle scorse ore – e già scaduto – dal comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico. Ieri verso la mezzanotte, il responsabile della Pastorale migranti della Diocesi di Brescia, padre Mario Toffari, con un caschetto bianco e imbragato dai pompieri, era salito in cima alla gru accompagnato dal rappresentante della comunità egiziana. Padre Toffari ha comunicato agli immigrati la proposta emersa dopo ore di riunione del Comitato (composto da Prefetto, Questore, Comandante dei carabinieri, della polizia locale e della guardia di finanza, da Sindaco e vicesindaco, allargato a Cgil, Cisl e Curia): un presidio temporaneo per 15 giorni in un luogo da definire e l’istituzione di un Tavolo presso la Prefettura di Brescia per discutere sulle problematiche poste dalla sanatario. Una proposta – riferisce il sito di Diritti per tutti – accompaganata da un ultimatum: "accettare e scendere dalla gru entro le ore 8 di stamattina altrimenti l’offerta sarebbe stata ritirata e la questione sarebbe poi diventata un problema di ordine pubblico, minacciando ritorsioni contro gli occupanti della gru e contro l’Associazione Diritti per tutti anche per le penali di centinaia dim migliaia di euro che il Comune dovrebbe pagare all’azienda che sta realizzando la metropolitana per il blocco dei lavori". Come ovvio gli immigrati hanno risposto picche, rilanciando la protesta con una nuova manifestazione prevista per sabato, alle ore 15, in piazza Loggia.
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