Galletti (Cgil): Zaltieri faccia i nomi
"Se il segretario della Cisl sa di episodi di violenza delle fabbriche li denunci con nomi e cognomi perché sparare nel mucchio è sbagliato e alimenta soltanto la tensione". Con queste parole il leader della Cgil bresciana Damiano Galletti risponde alle critiche da Renato Zaltieri, che – in un’intervista a Bsnews.it – aveva lamentato intimidazioni nelle fabbriche contro i delegati Cisl e "denunciato" la comparsa di striscioni offensivi contro il suo sindacato a Poncarale. "Di quanto accaduto a Poncarale", chiarisce Galletti, "non abbiamo conoscenza, ma trarre da questo episodio la considerazione che noi non condanniamo la violenza è errato e puerile". Insomma: la Cgil respinge in blocco le accuse. Anzi: le rispedisce al mittente.
"Quanto dice Zaltieri sulla mancata firma di un documento di condanna alla violenza", spiega il numero uno della Cgil, "è sbagliato. E’ vero che lui mi ha contattato in maniera riservata proponendomi un comunicato congiunto, ma io gli ho semplicemente spiegato che quel documento sarebbe stato poco efficace e che oltretutto a Brescia non si sono mai verificati gli episodi accaduti altrove, che ovviamente non possiamo non condannare e dichiarare estranei al nostro Dna. Non consideriamo un nemico la Cisl e respingiamo fermamente l’accusa di essere cattivi maestri: sono provocazioni che non contribuiscono certo a stemperare il clima. A Zaltieri", incalza, "ho proposto di organizzare un incontro pubblico per confrontarci civilmente e mettere in evidenza le nostre diversità. Sono passati dieci giorni", aggiunge, "e non ho ancora ricevuto alcuna risposta se non un attacco a mezzo stampa. Ma la mia proposta", chiosa Galletti, "vale ancora".
Quanto al merito della questione il segretario della Cgil spiega che "i rapporti sono difficili perché la Cisl bresciana ha accettato la strategia di Buonanni e per noi, oltre alla difesa dei posti di lavoro, è indispensabile la salvaguardia della contrattazione collettiva e della dignità delle persone: due condizioni che a Pomigliano non sono certo state rispettate. Oltretutto", aggiunge, "è chiaro che nelle fabbriche ci siano difficoltà quando Cisl e Uil firmano accordi che vincolano anche noi: piuttosto si decida di accettare la regola democratica per cui ogni patto deve essere sottoposto al voto dei lavoratori".
Infine il segretario della Cgil rilancia una proposta a Zaltieri. "Da tempo", conclude, "chiedo alla Cisl di costruire un percorso comune sul fronte dei diritti dei migranti, della lotta al razzismo e del contrasto alle discriminazioni istituzionali. L’obiezione che si tratta di temi estranei al lavoro", precisa, "di certo non regge: non è un caso che 15 delle 17 sentenze sui bonus e i contributi discriminatori dei Comuni siano state emesse proprio da un tribunale del lavoro".
ECCO IL TESTO DELL’INTERVISTA A ZALTIERI