Il sindaco di Brescia Adriano Paroli: «Esprimo grande soddisfazione per la liberazione del Medico Bresciano, che è stato prigioniero in Afghanistan in questi ultimi giorni. Ringrazio, anche in nome della Città, il Governo Italiano per limpegno ed il lavoro che hanno consentito di riconsegnare alla sua famiglia ed alla sua città, Marco Garatti.
Brescia, che ben conosce il valore del dottor Garatti e il suo impegno civile, ha per lunghe ore atteso la sua liberazione.
Lauspicio ora è che venga al più presto accertata la verità dei fatti, nellattesa sono sicuro che Garatti troverà il conforto e la solidarietà dei tanti concittadini che lo accoglieranno.
Lattività del medico bresciano, infatti, è emblema di un sentire tipico della nostra provincia, che da sempre si cura e si occupa del mondo che soffre e incarna limpegno e lattenzione per laltro, che sono patrimonio condiviso per la nostra comunità».
L’onorevole Paolo Corsini, che è stato vicino alla famiglia durante la detenzione e si è messo in contatto con la Farnesina per seguire le operazioni diplomatiche:
«Il codice penale ad interim in Afghanistan è molto severo: alla luce delle imputazioni a carico dei nostri connazionali, sapevo potessero rischiare molto, pur non dubitando mai dellintegrità di Garatti e colleghi. Ho personalmente conosciuto il chirurgo bresciano in un paio di occasioni, quando ero sindaco: ero certo della sua dedizione umanitaria e della sua professionalità, sia personale che di Emergency, pertanto sapevo che quanto accaduto poteva essere o una provocazione, nella peggiore delle ipotesi, o un errore, nel migliore dei casi: credo si sia trattato di un sequestro arbitrario e penso che il ministro Frattini abbia fatto molto bene a superare la posizione di terzietà inizialmente assunta dal governo, quasi bisognasse restare equidistanti dagli eventi, anche in seguito al dibattito in Commissione Esteri a cui ho personalmente partecipato. Rispetto alle posizioni assunte da Gasparri e La Russa, per esempio, il ministro ha dimostrato molta sensibilità istituzionale, mandando in Afghanistan il magistrato Rosario Aitala, esperto legale della Farnesina, e lambasciatore Attilio Iannucci. Ora mi riprometto di far visita a Marco Garatti il prima possibile».