Bonus, le critiche di Bragaglio
Lla vicenda del pagamento del Bonus Bebè da parte della Giunta Municipale di Brescia ha raccolto numerose e condivisibili dichiarazioni che hanno evidenziato il grande valore di una battaglia civile e di legalità condotta da varie forze politiche, sindacali, sociali ed ecclesiali. Nonché il valore di civiltà delle sentenze emesse, a cui la Giunta pare non volersi ancora rassegnare.
Ma vi è un aspetto che merita una certa attenzione e che dice anche della modestia e della pusillanimità di una Giunta Municipale e di un Sindaco, che di fronte alla città non hanno avuto il coraggio dei propri atti e si sono nascosti dietro l’ombra della responsabilità dei Dirigenti.
Sostiene Farina, capogruppo del PDL, e con lui il leghista Gallizioli, che la decisione del pagamento è soltanto “tecnica”, “è un atto obbligato per non metter in difficoltà la dirigente”.
Nulla di più falso ed ipocrita.
Se la Giunta avesse voluto davvero contrastare le sentenze, senza il rischio di danneggiare il Dirigente, avrebbe potuto deliberare di esonerare il Dirigente dalle eventuali responsabilità. E assumersele direttamente, queste responsabilità. Cosa fattibile, che in molti casi è stata fatta.
In realtà la Giunta ha dovuto cedere su tutti i fronti, ma finge ancora di essere in armi. Una Giunta a cui è mancato il coraggio di ammettere la propria sconfitta, di fronte alla città ed al proprio elettorato. Preferendo mimetizzarsi imbarazzata, divisa e confusa all’ombra di una soluzione tecnica e dell’operato amministrativo della Dirigente, applicativo di sentenze che hanno semplicemente obbligato la Giunta a cambiare la sua politica discriminatoria ed iniqua. Altro che soluzioni tecniche!
La Giunta dimostri almeno il coraggio delle proprie azioni e ci risparmi almeno il rischio del ridicolo.