Un crollo verticale: 23 posizioni in meno, dalla 25 alla 48, nella classifica delle città più virtuose compilata da Legambiente. E pensare che già lo scorso anno ci fu un peggioramento, di altre 10 posizioni: ora siamo ben distanti dalla testa della classifica occupata da Verbania, Belluno, Siena e Trento. E pensare anche che altre città lombarde sono piazzate decisamente meglio di noi, e addirittura la classifica l\’hanno migliorata quest\’anno. Si prenda ad esempio Mantova, all\’11esimo posto salita di uno, Cremona, al 19esimo salita di ben 21 posizioni, o Milano: persino la metropoli capoluogo di regione ha fatto meglio di noi e si è piazzata al 46esimo posto. Di chi è la colpa della nostra situazione? E\’ più facile dire di cosa è la colpa: dell\’eccessivo consumo di carburante pro-capite (476 litri), di quello dell\’acqua (224 litri, posizione 96 nella classifica), della condizione dell\’aria. Ci salvano, parzialmente, la buona depurazione delle acque, il traspoto pubblico, il verde urbano, la quantità di chilometri di piste ciclabili (12esimo posto nella classifica). Importante però analizzare i trend evidenziati dalla classifica (che come tutte le classifiche lascia il tempo che trova, però è utile per capire dove stiamo andando): i dati positivi a Brescia ci sono ma non sono migliorati, quelli negativi invece sono parecchio peggiorati.
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a.c.