D’accordo, e’ solo una bozza, ma le novita’ introdotte dalla "Carta delle autonomie locali" sono numerose e decisamente importanti, e fanno discutere tutto il mondo politico bresciano.
Stese con l’obiettivo di snellire la macchina burocratica decentrata, e quindi risparmiare denaro, le novità proposte sono rappresentate dal taglio del numero dei consiglieri comunali (a Brescia si passerebba da 40 a 30), le giunte (8 e non più 10 elementi nella nostra città), dal cancellamento delle Circoscrizioni, dall’eliminazione del difensore civico e del direttore generale. Diminuzione anche del numero dei consiglieri provinciali, da 36 a 24, gli assessori in Broletto passerebbero da 11 a 8. Scomparirebbero le comunità montane e i bacini imbreferi. E’ facile immaginare le proteste dei nostri amministratori che, da destra e da sinistra, criticano la bozza di Calderoli & C. Del Bono e Castelletti se la prendono con la Lega e il suo presunto federalismo che a dispetto delle parole taglia i rapporti con il popolo che si allontanerebbe ancor di più dagli amministratori, i presidenti di circoscrizione (a Brescia sono tutte e cinque guidate dal centrodestra) vorrebbero abbassare a 150mila la soglia dei 250mila abitanti necessari per il mantenimento delle circoscrizioni. I presidenti delle comunità montane (vere, le nostre, a differenza di quelle sorte a livello del mare) considerano addirittura incostituzionale la bozza presentata essendo le comunità materia di competenza regionale.
a.c.