Gli studenti bresciani che dicono?

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    In molte università italiane e diversi istituti superiori sono in atto da giorni ormai occupazioni e autogestioni di protesta contro la riforma del sistema scolastico voluta dal ministro bresciano della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, in stretto accordo con il ministro dell’Economia Tremonti che ritiene necessario calmierare le spese per la scuola. Il mondo scolastico bresciano per ora pur dichiarandosi generalmente contrario alla riforma non ha manifestato il proprio dissenso come invece è successo in altre città dove gli studenti sono arrivati allo scontro con le forze dell’ordine. Per ora solo un paio di giorni di sciopero, una manifestazione congiunta di studenti e genitori ed alcuni pomeriggi di "occupazione" con le scuole aperte e gli insegnanti che hanno spiegato a genitori e ragazzi le novità che sarebbero introdotte con il decreto.
    Qualcosa si sta movendo, soprattutto nelle università: il gruppo di universitari della lista Studenti Democratici prosegue con l’opera di coinvolgimento di docenti e ricercatori con lo scopo di diffondere i dettagli della riforma; Lotta Studentesca, seppur solo con un comunicato si dice già a fianco di coloro che in altre città sono scesi in piazza scontrandosi con gli agenti. Di parere opposto Azione Universitaria: per informare sulla vera natura della riforma e contro le strumentalizzazioni della sinistra ha organizzato per sabato in corso Zanardelli, dalle 14 alle 18, un gazebo. Si muove seguendo le linee istituzionali Laura Castelletti: con un’interrogazione al sindaco Adriano Paroli e all’assessore alla Pubblica Istruzione Andrea Arcai chiede una valutazione sull’impatto della riforma nelle scuole bresciane, preoccupata dall’aumento del numero di alunni per classe, dal ritorno al maestro unico e dalla diminuzione dell’orario scolastico.
    A.C.

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