Pd in mezzo al guado, come nella favola di Esopo
di Claudio Bragaglio* – In politica si possono avere idee diverse, ma non al punto da capovolgere la realtà. Allo stato dellarte il PD sta gestendo due linee opposte tra loro. A livello nazionale un PD sempre più solitario che non vuole la coalizione di centro sinistra, ma con l’ambiguità di possibili future aperture verso Berlusconi. A livello territoriale (Regioni e Comuni) un PD che per vincere è invece (e giustamente) coalizionale (Centrosinistra e Civismo) . Come a Milano con Sala e auspicabilmente lanno prossimo con Del Bono a Brescia.
Può reggere una simile situazione così contraddittoria e schizofrenica? Semplicemente no.
O si modifica la prima o il rischio è che si sfasci pure la seconda.
A mio parere sono ormai troppo evidenti le pulsioni – temo sempre più incontrollabili – di Renzi verso il nuovo plebiscito sul PD, con lanticipo delle elezioni politiche. Lasciando logorare il governo Gentiloni. O, come taluni sostengono, mettendoci pure del suo.
C’è chi è convinto, che ci sarà una prossima svolta di 180° della politica renziana. Da parte mia invece il timore che lunica svolta che gli viene distinto è quella di 360°. Ovvero quella che lo riporta sempre allo stesso punto di prima. Quello già visto. Quello delle molteplici varianti, ma tutte e sempre d’un medesimo gioco. Ma a quel punto pure con lo stesso risultato del referendum del 4 dicembre scorso.
Renzi come un moltiplicatore di avversari, tutti da sbaragliare, puntualmente e variamente schieratigli contro.
Il timore è che tali pulsioni siano ben più forti di lui. E non vorrei quindi che come PD rivivessimo la morale della famosa favola di Esopo, quella della rana punta mortalmente da uno scorpione che – fiduciosa delle sue assicurazioni – stava trasportando da una riva all’altra del fiume. E con la fine che sappiamo per entrambi.
Con una partita a quel punto definitivamente persa non da una inesistente ‘Santa Alleanza’ capitanata dal PD contro Grillo, ma sconfitti da un rassemblement di Centro Destra, e da un po’ di Grillo e di Sinistra, contro Renzi.
Anche le illusioni di modifiche elettorali funzionali a far vincere il PD o la cancellazione dei parlamentari nominati dalle segreterie di partito (Italicum)rimarranno lettera morta. Appunto, semplici illusioni. Compresa quella d’una soglia di sbarramento più alta, al 5%, immaginata per tener fuori dal Parlamento la Sinistra e a vantaggio del PD, facendo leva sulla speranza del ‘voto utile’.
Infatti un voto utile di certo ci sarà, ma funzionerà a rovescio di quanto sperato, quindi a favore di Pisapia e della nuova realtà della Sinistra, in modo da non far disperdere un voto ritenuto comunque utile. Anche dallinterno dellelettorato stesso del PD, e dato alla Sinistra con Pisapia & C. proprio al fine di condizionare preventivamente od impedire derive di tipo centrista e ‘filoberlusconiane’ del PD renziano. E questo, non sembri un paradosso, a maggior ragione dopo l’indiscutibile successo del 70 % delle primarie ottenuto da Renzi e la conseguente debolezza della minoranza interna.
Un ‘gioco di sponda’, questo, su cui la sinistra elettorale, a torto o a ragione, si è spesso esercitata. Financo nel voto, brandito come un bastone punitivo, già dato a Grillo.
E non è a caso invece che, dove il centro sinistra ampio e di governo – da Milano, a Bergamo, a Brescia, passando per molti comuni – è affidabile e valido, il M5S raccolga un consenso limitato, attorno al 10/15%.
Difficile sia vincente una linea azzardata (e rischiosa) che s’immagini di essere forza maggioritaria nel bel mezzo d’una nuova situazione di tipo proporzionale. Anzi ho l’impressione che si determinerebbe un effetto a cascata dirompente anche sulle elezioni della Lombardia, dei vari Comuni, compresa Brescia, chiamati a ricomporre una coalizione che nel frattempo il PD nazionale ha contribuito a non costruire o, persino, a sfasciare.
Cambiare una linea che sta sempre più portando allisolamento il PD è quindi assolutamente indispensabile. Se si vuole che la rana possa attraversare il fiume ed arrivare viva col suo carico sulla riva.
- Vicepresidente Agenzia Tpl Brescia
ps
Con lamico Aldo, passando come tanti cittadini venerdì da un Mimmo Paladino all’altro – dal Teatro romano, a Santa Giulia, a piazza Vittoria – in una giornata che ha visto il successo d’una straordinaria ed entusiasmante operazione culturale di Comune e Fondazione Musei a Brescia, ho fatto la scommessa dun caffè. Lui, l’Aldo, sostenitore della prossima svolta renziana a 180°, io (purtroppo) d’una svolta ben più completa, quella appunto ad angolo giro dei 360°. Stracontento da parte mia di perdere tale scommessa con Aldo, e poter quindi rianimare le ormai residue speranze che coltivo…