Come si cambia il fornitore di energia elettrica?  

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Energia, foto generica da Pixabay

Sono trascorsi molti anni da quando in Italia si è passati a un regime di libera concorrenza nel settore della fornitura di energia elettrica. Come nel caso delle offerte telefoniche, il mercato libero ha portato con il passare del tempo a un notevole incremento delle offerte da parte di diversi fornitori.

Oggi infatti è possibile scegliere tra moltissime luce casa offerte cambiando fornitore in qualsiasi momento lo si desideri.

A prescindere dalla motivazione che porta al cambio di fornitura (molto spesso di ordine economico), è importante chiarire alcuni dubbi che si potrebbero avere al riguardo. Di seguito una lista delle domande ricorrenti.

Quali penali si devono pagare per cambiare fornitore di energia elettrica?

Non è prevista alcuna penale se si decide di cambiare il proprio fornitore di energia elettrica. Questo vale per tutti gli operatori del settore e lo stesso può dirsi anche per quanto riguarda le forniture di gas. Penali per il cambio di fornitura sono invece applicate da alcuni operatori di servizi telefonici e Internet.

Quali costi sono previsti per il cambio di fornitura luce?

Non sono previsti costi per il cambio di fornitura (noto anche come switching). Alcuni fornitori addebitano un contributo pari a 27 euro qualora il cliente effettui il passaggio a un altro fornitore prima che sia trascorso un anno dal cambio precedente.

Nel caso di passaggio dal mercato libero al mercato tutelato è previsto l’addebito del costo di bollo per il contratto (16 euro).

Come si effettua il cambio di fornitura?

Se dopo aver controllato le varie offerte disponibili sul mercato si è decisi a cambiare fornitore, si dovrà seguire una determinata procedura peraltro non particolarmente complicata. È possibile farlo sia telefonicamente sia online.

Per rendere più rapido il processo è consigliabile avere a portata di mano alcuni dati e alcuni documenti.

In particolare serviranno la carta d’identità o un altro documento equipollente, il proprio codice fiscale (è possibile trovarlo sulla tessera sanitaria o su una bolletta di una qualsiasi utenza domestica), l’ultima bolletta del fornitore che intendiamo cambiare e il codice POD (Point of Delivery o punto di prelievo, è un codice alfanumerico che inizia sempre con IT e può avere 14 o 15 caratteri; lo si trova sulla bolletta e/o sul contatore). Se si vogliono domiciliare i pagamenti delle bollette sul proprio conto corrente bancario si dovrà fornire anche il codice IBAN.

Il cambio di fornitore comporta interruzioni o disservizi?

Il cambio di fornitore non comporta né interruzioni del servizio né disservizi di altra natura.

Quali sono le tempistiche per il cambio?

Le tempistiche per il cambio di fornitura luce dipendono essenzialmente dal momento in cui viene finalizzata la richiesta al nuovo fornitore. In linea di massima parliamo di circa 30 o 60 giorni.

Se la richiesta viene finalizzata entro il giorno 10 del mese, il passaggio si concretizzerà il primo giorno del mese successivo. Se andiamo oltre il giorno 10, il passaggio slitterà di un altro mese.

Per esempio, se la richiesta viene effettuata il 9 marzo, il cambio sarà operativo a partire dal 1° aprile; se invece il cambio viene richiesto il 12 marzo, l’operatività del nuovo fornitore inizierà il 1° maggio.

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