▼ Pedaggio in Corda Molle, il caso non è chiuso: i sindaci chiedono certezze

Le firme a sostegno della petizione lanciata dal sindaco di Montirone contro il pedaggio, invece, nelle scorse ore hanno superato quota 10.000.

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No al pedaggio alla Corda Molle

Non sono bastate le rassicurazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a chiudere il caso dell’introduzione del pedaggio lungo la Corda Molle. Il no temporaneo arrivato da Roma, infatti, non è ancora uno stop definitivo, perché ad Autovia “resta la facoltà di varare la misura con i tempi e i modi fissati dal Mit”. E per questo sindaci e politica hanno deciso di mobilitarsi.

La Provincia, quindi, ha convocato per lunedì 19 febbraio un incontro dei sindaci dei territori coinvolti e di quelli limitrofi, con l’obiettivo – si legge in una nota – di “affrontare e risolvere alcune questioni urgenti legate al pedaggiamento”. Nel testo si afferma che “sono importanti e sostanziali le rassicurazioni del Governo Centrale”, ma si annuncia l’intenzione di proseguire il confronto “per poterci confrontare con il Gestore riportando le istanze del territorio”.

Nel frattempo la deputata di Fdi Cristina Almici ha deciso anche di presentare un’interrogazione a Salvini sul punto, ribadendo le ragioni del no al pedaggio e concludendo che “nonostante le rassicurazioni del Ministro in indirizzo sul congelamento del pedaggio, almeno nel breve termine, rimarrebbe, comunque, la possibilità che il pedaggio su questa importante arteria venga introdotto in un secondo momento”.

Le firme a sostegno della petizione lanciata dal sindaco di Montirone contro il pedaggio, invece, nelle scorse ore hanno superato quota 10.000.

L’INTERPELLANZA DI CRISTINA ALMICI IN PARLAMENTO

ALMICI – Al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili – Per sapere – premesso che:

sta destando preoccupazione la notizia che dal prossimo mese di giugno la strada, nota come Corda Molle, sarà a pagamento, con un costo previsto di 10 centesimi al chilometro, ossia 3 euro per l’intera percorrenza;

la misura potrebbe essere introdotta alla fine dei lavori di potenziamento e riqualificazione dei 13 chilometri tra Azzano Mella e Ospitaletto in corso, ultimando così l’arco della Corda Molle che interconnetterà A4, A21 e Brebemi e con la messa in esercizio dell’ultimo tratto, in forza della concessione ministeriale del 2013, il raccordo, dunque, potrebbe diventare tratto autostradale;

la Corda Molle rappresenta un’importante via di comunicazione per i circa 15 mila veicoli che la percorrono ogni giorno; una sorta di raccordo anulare, pensato dalla Provincia di Brescia negli anni Sessanta, che ha permesso finora di spostarsi gratuitamente lungo 40 chilometri tra Concesio-Travagliato-Montichiari, senza essere costretti ad attraversare la città;

i lavori di riqualificazione in corso sulla strada non si sono ancora conclusi, ma secondo quanto si apprende da fonti di stampa, Autovia Padana ha manifestato la volontà di trasformarla in un nuovo raccordo autostradale, pesando sulle tasche dei cittadini, dei lavoratori pendolari e degli autotrasportatori;

sulla vicenda è intervenuta anche la Provincia di Brescia, che si è detta disposta a incontrare i sindaci dei comuni coinvolti, preoccupanti per un improvviso afflusso sulle loro strade di migliaia di veicoli, con l’obiettivo di «garantire il transito gratuito almeno ai residenti che ogni giorno utilizzano il raccordo per andare al lavoro», come dichiarato dal presidente Moraschini;

secondo il primo cittadino di Montirone, «L’introduzione di un pedaggio avrebbe un impatto negativo su tutti i territori dell’hinterland bresciano. Questa strada è vitale per i nostri residenti e le imprese locali, permettendo loro di viaggiare in modo efficiente e conveniente»; gli fa eco il sindaco di Montichiari, sollevando il tema sicurezza: «Montichiari lungo l’inadatta Sp236 è attraversato da migliaia e migliaia di auto e mezzi ogni giorno sia in direzione Brescia che in direzione Mantova e ci ritroviamo con lunghissime code. La preoccupazione è che le strade secondarie saranno invase anche dal traffico pesante»;

tutti i comuni coinvolti sono concordi nel ritenere l’infrastruttura un’opera necessaria per deviare il traffico quotidiano dai centri abitati con il paradosso che l’introduzione di un eventuale pedaggio avrebbe l’effetto contrario di spostare il traffico, anche pesante, su strade provinciali e comunali, con danni e impatti anche ambientali significativi;

come si apprende da fonti di stampa, peraltro, la Corda Molle sarebbe stata voluta e pagata dagli enti locali bresciani, quando era gestita assieme ai comuni di Piacenza e Cremona.  Non solo, ma già dal 2012 all’uscita o in entrata del casello sud di Brescia i veicoli pagano un supplemento al pedaggio di 30 centesimi per l’utilizzo della Corda Molle;

a parere dell’interrogante, il costo dell’opera ha, quindi, già gravato in termini di pedaggio sul tratto autostradale A21 Brescia sud- Brescia centro e, oggi, l’ipotesi di applicare tariffe autostradali al completamento del cantiere, tra l’altro in estremo ritardo rispetto alle previsioni, essendo stato aperto nel 2012, risulterebbe una beffa per i territori interessati e i suoi cittadini;

nonostante le rassicurazioni del Ministro in indirizzo sul congelamento del pedaggio, almeno nel breve termine, rimarrebbe, comunque, la possibilità che il pedaggio su questa importante arteria venga introdotto in un secondo momento;

quali siano gli intendimenti del Governo in merito ai fatti di cui in premessa.

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