Mamma e papà si lasciano: a me chi ci pensa? | BRESCIA VISTA DALLA PSICOLOGA

Care lettrici e cari lettori il contributo odierno affronta un tema molto complesso e doloroso eppure esperienza comune a tantissime persone: le separazioni in un matrimonio e/o in una coppia...

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Doriana Galderisi, opinionista BsNews

“Quando ero piccolo i miei genitori hanno cambiato casa una decina di volte.
Ma io sono sempre riuscito a trovarli”(Woody Allen)

di Doriana Galderisi* – Care lettrici e cari lettori il contributo odierno affronta un tema molto complesso e doloroso eppure esperienza comune a tantissime persone: le separazioni in un matrimonio e/o in una coppia.

E lo sostiene molto chiaramente Michel de Montagne affermando: “governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno”, governare le dinamiche di una famiglia, quindi anche una rottura, è proprio un’impresa quasi titanica!

A ciò si aggiungano le considerazioni dello psicologo e psicoterapeuta Fulvio Scaparro secondo il quale: “Una famiglia sana è normalmente conflittuale perché, anche se oggi è composta da pochissime unità, resta pur sempre un esperimento di convivenza tra esseri diversi, per età, sesso e storie personali”

Proprio su questo tema, totalmente dedicato alla riforma Cartabia, si è svolto un importante convegno due giorni fa, ovvero venerdì 20 ottobre, promosso dall’Unione Nazionale Camere Minorili e dalla Camera Minorile di Brescia, con la sua presidente, l’avvocato  Silvia Mombelli (che ringrazio per avermi invitato alla tavola rotonda) e con la coordinazione dell’avvocato Alessandra Dalla Bona. L’evento ha il patrocinio del Comune di Brescia nell’anno di Brescia e Bergamo Capitali della cultura italiana.

Il tema è riassunto da questa immagine che graficamente ha ripreso il concetto di rumore, ovvero di fatica e aggrovigliamento presente spesso in processi di decisione complicati (concetto introdotto dallo psicologo premio Nobel Daniel Kahneman). La traduzione in immagine è opera di Michele Girelli di Verolavecchia una giovane promessa nel settore della grafica, e che ho voluto evidenziasse la difficoltà di comunicazione e di interazione in sistemi come quello familiare e tra interlocutori che devono gestire su più fronti (psicologico, sociale, giuridico, sanitario…) la crisi stessa.

Foto da Doriana Galderisi

Al convegno del 20 ottobre molte sono state le voci che, in dialogo tra loro, hanno contribuito a delineare lo scenario che si profila nell’ambito del diritto di famiglia con la riforma Cartabia. Voci nell’ambito della magistratura e dell’avvocatura, ma pure di altri settori tra cui quello psicologico.

Per quel che riguarda il diritto di famiglia, quindi proprio coerente con la focalizzazione che vi propongo oggi, la riforma Cartabia ha introdotto significativi cambiamenti, presentando al contempo alcuni punti di forza e alcune criticità, come è stato ben messo in luce al convegno. Il politologo Michele Salvati fa notare come “i momenti per riformare spesso non si scelgono, si verificano, e bisogna coglierli al volo”.

In tema di separazioni partiamo innanzi tutto dal dato di realtà, ovvero che si tratta sempre di un evento molto difficile, stressante e più o meno fortemente traumatico per i figli che vivono la rottura della loro famiglia.

I bambini sono spettatori e in qualche modo vittime di quelle che sono le crisi delle coppie.

Come reazione alla dissoluzione della propria famiglia molti minori sviluppano diverse problematiche, che possono palesarsi in forma di somatizzazioni, ansia, irritabilità, rabbia, aggressività, problemi di comportamento, di concentrazione, di apprendimento o di umore.

Problematiche che spesso vengono aggravate e sostanziate dal disorientamento che i figli possono vivere di fronte a quello che è un problema di cui ci si rende particolarmente conto e soprattutto artefici dopo la separazione. Mi riferisco al fatto che i bambini possono trovarsi di fronte a differenze di comportamenti (le cosiddette discrasie) tenuti dai genitori prima e dopo la separazione.

In altre parole può accadere che il modo di porsi dei genitori verso i bambini e i ragazzi cambi dall’oggi al domani: mamma e papà modificano diametralmente il loro atteggiamento  di fronte a certe situazioni ed ecco quindi che, ad un figlio, può risultare quasi incomprensibile capire perché ad esempio prima un genitore tollerava l’assenza dell’altro in certe occasioni, o non si arrabbiava così tanto se a scuola i voti dei figli non erano ottimi o c’era svogliatezza nello studio o, ancora, non andava così in tilt o in panico se il figlio si ammalava o si faceva casualmente male (Pingitore e Camerini, ed. Franco Angeli 2023)

Spesso alla base di queste discrasie (Pingitore e Camerini, ed. Franco Angeli 2023) vi possono essere incomunicabilità tra genitori, o delle incomprensioni profonde che talvolta potrebbero anche essere l’espressione di una guerra più o meno tacita, con lo scopo di far sembrare l’ex coniuge un genitore incapace o “cattivo”. Nelle separazioni familiari infatti è in gioco una particolare tipologia di conflittualità, che non riguarda solo divergenze o contrapposizioni tra le parti (e questo di per sé connota qualsiasi tipo di conflitto) ma ad avere un peso particolarmente decisivo e ad “intorpidire le acque” sono proprio le emozioni, i sentimenti, i legami e le storie personali che si sono intrecciate nel tempo vissuto insieme.

Tutto ciò riverbera spesso molto violentemente nel modo in cui una relazione si chiude, soprattutto quando vi sono figli. Uscire dalla conflittualità è complicatissimo ma talvolta ancora di più lo è sviluppare una co-genitorialità o bi-genitorialità

Poiché a pagare più pesantemente le conseguenze di tutto ciò sono i figli e le figlie, la riforma Cartabia ha previsto, e questa è una novità, la presentazione di un piano genitoriale estremamente preciso e concreto (previsto dall’art. 473 bis. 12 ultimo comma c.p.c) in cui non basta più dire quando e dove si va a prendere il proprio figlio o chi lo prende, ma è necessario specificare anche che cosa si fa quando si è insieme, per quanto tempo si svolge quella determinata attività, nonchè quali condotte vengono mantenute nella gestione della nuova vita familiare.

La riforma dedica inoltre particolare attenzione al tema del rifiuto che i figli possono manifestare verso uno o entrambi i genitori, prevedendo un intervento del giudice “senza ritardo”. Tale attenzione al rifiuto del minore è un’altra grande novità della riforma Cartabia ed è presentata nell’articolo 473-bis.6 della riforma che recita chiaramente: “Quando il minore rifiuta di incontrare uno o entrambi i genitori, il giudice procede all’ascolto senza ritardo, assume sommarie informazioni sulle cause del rifiuto e può disporre l’abbreviazione dei termini processuali. Allo stesso modo il giudice procede quando sono allegate o segnalate condotte di un genitore tali da ostacolare il mantenimento di un rapporto equilibrato e continuativo tra il minore e l’altro genitore o la conservazione di rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”.

Cercare di non nuocere alla propria prole, direttamente o indirettamente, nella crisi, e quindi cercare di affrontare “bene” la separazione, di traghettare al meglio possibile nel mare tumultuoso della crisi familiare, dovrebbe essere l’obiettivo comune, un punto su cui gli adulti non dovrebbero perdere la propria concentrazione. E questo è uno dei motivi per cui è intervenuta la riforma, supportata da numerosi studi scientifici che confermano come, in caso di separazioni che avvengano con equilibrio, maturità e rispetto, le conseguenze negative sulla crescita dei figli sono nettamente minori.

E proprio la complessità della tipologia di conflittualità presente negli eventi separativi e divorzili, fa sì che nella riforma Cartabia venga considerata la possibilità di “so-stare nel conflitto” per arrivare ad una soluzione la più positiva possibile. In questo senso la mediazione familiare e/o la coordinazione genitoriale sono due strumenti che, nella loro diversità, consentono di gestire la conflittualità familiare più o meno distruttiva.

Nella riforma Cartabia al bambino e alla sua voce viene dato uno spazio molto importante. Gli articoli dal 473 bis/4 al 473 bis/6 dedicano proprio una grande rilevanza all’attenzione verso l’ascolto dei minorenni e sottolineano come tale ascolto debba essere svolto dal giudice, che si potrà comunque avvalere dell’aiuto di un esperto.

La riforma Cartabia, nella sua architettura di funzionamento, avrebbe proprio anche lo scopo di favorire una risoluzione più armoniosa e più veloce delle separazioni, così da consentire un transito più rapido da una fase di conflittualità ad una di maggior serenità per gli adulti e per i minori coinvolti. Saranno l’avanzamento delle prassi e i perfezionamenti a dare ragione o meno all’efficacia della velocizzazione dei tempi che, in teoria, potrebbero cozzare con quelle che sono le tempistiche di elaborazione umana e psicologica degli eventi traumatici.

In ogni caso ciò che è importante è che, anche eventi traumatici come quelli separativi e divorzili, possano trovare un significato nuovo, proattivo, evolutivo, costruttivo nella vita dei soggetti coinvolti affinchè vi possa essere un passaggio da una fase esistenziale ad un’altra.

Nel ringraziarvi per l’attenzione vi ricordo che, soprattutto in amore, nulla mai è dato per sempre… io lo so bene, dopo che, poco più di un mese fa, ho di nuovo sposato il mio primo marito, dal quale mi ero separata 40 anni prima! E non sono la sola: “mia moglie e io stiamo per risposarci: il divorzio non ha funzionato” (Rodney Dangerfield).

Ps: Chi volesse approfondire questioni legate alla famiglia può rivedere alcune puntate del percorso scientifico “La scienza di eccellenza” (in particolare: https://www.youtube.com/live/TJ7A46RUL-Y?si=-cMCas2ZrY7UTPC2)  o altri miei contributi come, per esempio, il seguente: https://youtu.be/mAGdxtMUau4?si=T0f4udvGZePfoOmD.

 

CHI E’ DORIANA GALDERISI?

Doriana Galderisi è padovana d’origine e bresciana d’adozione: lavora nel campo della psicologia da più di 27 anni con uno studio in via Foscolo, a Brescia. Esperta in: Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale Tipico e Atipico, Psicologia Criminale Investigativa Forense, Psicologia Giuridica, Psicologia Scolastica, Psicologia dell’Età Evolutiva, Neuropsicologia. Esperta in psicologia dello sport iscritta nell’elenco degli psicologi dello Sport di Giunti Psychometrics e del Centro Mental Training. E’ inoltre autorizzata dall’ASL di Brescia per certificazioni DSA (Disturbi specifici di Apprendimento). E’ iscritta all’Albo dei CTU, all’Albo dei Periti presso il Tribunale Ordinario di Brescia e all’Albo Esperti in Sessuologia Tipica e Atipica Centro “il Ponte” Giunti-Firenze.

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Ultimo aggiornamento il 24 Aprile 2024 18:29

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