Patrick Zaki non sarà il testimonial del Festival della pace di Brescia, che andrà in scena dal 10 al 25 novembre. E il 20 novembre non sarà in città per presentare la sua autobiografia (“Sogni e illusioni di libertà”).
A deciderlo è stata il sindaco Laura Castelletti, che ha risposto così alle sollecitazioni arrivate dal centrodestra e alle dichiarazioni rilasciate in seguito all’attacco terroristico a Israele da parte dell’attivista egiziano e ricercatore universitario a Bologna. Parole dure e – in apparenza – totalmente schierate con la “resistenza palistenese”, tanto che il premier israeliano viene perfino definito un “serial killer”.
Zaki, lo ricordiamo, era stato a lungo incarcerato e liberato a luglio con la grazia presidenziale di Al-Sisi. Decisivo era stato l’impegno della democrazia italiana. Ma ora le sue posizioni sono state criticate da molti perché sembrano a molti strizzare l’occhio ad estremisti religiosi e terroristi. Il centrodestra bresciano, lo ricordiamo, ha anche presentato un ordine del giorno per revocargli il premio Brescia per la pace. Se ne discuterà lunedì 16 ottobre.