Girelli (Pd): sì al tavolo bresciano sulle infastrutture

"L’assetto infrastrutturale della nostra Provincia, costruito in un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e tutti gli Enti interessati, non può che essere visto come una opportunità strategica formidabile per delineare quali debbano essere le priorità per uno sviluppo economico sostenibile dei nostri territori"

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Gianantonio Girelli, foto da Facebook

Con una nota, il parlamentare Pd Gianantonio Girelli si dice favorevole alla costituzione di un tavolo bresciano sulle infrastrutture proposto dal forzista Maurizio Casasco. Girelli, in particolare, cita le questioni dei treni all’idrogeno (in maniera critica), della quarta corsia della A4, dell’autostrada della Valtrompia e dell’aeroporto di Montichiari.

IL COMUNICATO STAMPA DI GIRELLI

“Il dibattito che si è sviluppato in questi giorni attorno alla proposta del collega Maurizio Casasco sulla istituzione di un tavolo “bresciano” sulle infrastrutture non può che essere accolta positivamente e do fin da subito la mia piena disponibilità contribuire fattivamente come Parlamentare del territorio.

L’assetto infrastrutturale della nostra Provincia, costruito in un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e tutti gli Enti interessati, non può che essere visto come una opportunità strategica formidabile per delineare quali debbano essere le priorità per uno sviluppo economico sostenibile dei nostri territori.

Questo percorso dovrà necessariamente tenere conto anche di alcuni aspetti che non sono secondari, soprattutto considerando la necessità che l’approccio a tale percorso deve essere di prospettiva complessiva e non limitato al futuro più prossimo.

In primis, nella definizione dei “progetti strategici” dovrà esserne sempre valutato il costo in relazione all’utilità, perché oggi non è più il tempo di canalizzare risorse pubbliche enormi su iniziative antieconomiche.

Ne è un evidente esempio il progetto del Treno ad Idrogeno per la Valle Camonica: si prevede l’utilizzo di risorse pubbliche importanti per ottenere un servizio con tempi di percorrenza più lunghi e che, comunque, non risolverà i problemi infrastrutturali della tratta.

Con il medesimo impegno risorse si sarebbe potuto elettrificare la linea e risolvere parte dei nodi tecnici che rendono la tratta costantemente interessata da interruzioni.

Una particolare preoccupazione vorrei esprimerla anche sul progetto della quarta corsia sulla A4 tra Mestre e Brescia Est, accompagnandola anche questa volta da un suggerimento: nelle previsioni di realizzazione di verrebbe a creare un imbuto proprio all’imbocco della nostra città, determinando un impatto ambientale non di poco conto, o comunque, non sotto valutabile.

A mio avviso ha quindi priorità, rispetto all’idea di un collegamento con BreBeMI, il prolungamento della quarta corsia della A4 fino a Bergamo, evitando in tal modo la strozzatura che si creerebbe a Brescia Est, ottenendo il duplice scopo di limitare impatti forti sulla qualità dell’aria cittadina e velocizzando comunque i tempi di percorrenza.

In secondo luogo, il tavolo di confronto è ancora più determinante su quelle infrastrutture il cui iter è avviato, ma sostanzialmente congelato, penso alla strada della Valle Trompia (non chiamiamola bretella autostradale), alla tratta Vestone – Idro (a cui sono molto legato): serve l’impegno costante di tutti nel sollecitare il Ministero competente e Anas, ponendo, anche in questo caso attenzione non solo nel “fare”, ma anche e ancora nel “valutare” quali siano le reali opportunità di crescita e sviluppo del trasporto merci per il  nostro territorio.

Per dirne alcune, i nodi di interscambio gomma-ferro dovranno essere sicuramente considerati e ricondotti anche in questo caso ad una visione di sistema, che coinvolga anche Regione Lombardia, spesso un po’ distratta (penso allo scalo merci piccola velocità), nei riguardi del nostro territorio.

Nondimeno lo sviluppo territoriale dell’Aeroporto di Montichiari, dovrà tenere conto di quale tipologia di sviluppo vogliamo dedicare allo scalo (solo merci o anche passeggeri?), uno sviluppo che non risponda solo alle esigenze dei grandi gruppi internazionali, come ad esempio i fondi di investimento, che investono per mere esigenze di business senza un reale ritorno per il territorio, a differenza invece degli imprenditori locali.

Non possiamo nasconderci dietro un dito: l’e-commerce ha rivoluzionato il trasporto delle merci e dentro questo ragionamento dobbiamo muoverci con molta attenzione per garantire lo sviluppo armonico dei territori.

La tutela delle eccellenze bresciane, l’agro-alimentare fra gli altri, passa attraverso anche uno sviluppo sostenibile che, insieme alla velocità del trasporto delle merci, deve tenere conto della salubrità dei luoghi dove queste eccellenze vengono prodotte.

Ribadisco quindi fin da subito la mia personale disponibilità al confronto e di concreto contributo rispetto a quello che tutti insieme (Parlamentari, Associazioni di categoria, Istituzioni) decideremo per uno sviluppo economico e sostenibile per la nostra amata Provincia. Con una ultima considerazione. Non è più tempo di annunci roboanti, troppe volte letti e sentiti, ma di atti concreti.


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