▼ Allarme della Dia: ‘Ndrangheta sempre più radicata a Brescia
Il problema, a chi legge i giornali, dovrebbe essere noto. Ma a certificarlo ora è anche l’ultima relazione della Dia, la direzione antimafia di Brescia.
La criminalità organizzata, secondo quanto si legge nel testo relativo al secondo semestre 2022, è sempre più presente nella Leonessa e in Lombardia. Attratti dalla ricchezza del tessuto economico, dai fondi del Pnnr e dagli stanziamenti pubblici, infatti, gli esponenti della criminalità organizzata stanno scegliendo sempre più il nostro territorio come casa o come sede di “lavoro”.
In questo quadro la criminalità organizzata è sempre più radicata e il triste primato spetta alla ‘Ndrangheta, oltre a “gruppi stranieri (nordafricani e albanesi), dediti principalmente a traffici di stupefacenti, reati predatori, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e della manodopera clandestina”. A dimostrarlo anche il fatto che negli ultimi sei mesi, nel Bresciano, sono state condotte ben tre operazioni che hanno coinvolto organizzazioni criminali calabresi.
Ma ad allarmare è anche il fatto che la ‘Ndrangheta “ha assunto, nel corso degli anni, forme organizzative in parte correlabili a quelle dei luoghi di origine. Da esse ha mutuato esperienze e modalità operative, affinandole e calibrandole in funzione della realtà economico-sociale lombarda, mantenendo i legami originari senza trascurare di sviluppare in forme autonome la gestione e l’articolazione delle attività illecite”. Anche se nella Leonessa i malavitosi sono più occupati in questioni finanziarie – usura, acquisizione di aziende in crisi, riciclaggio – che nell’utilizzo della violenza.
“La disponibilità di ingenti capitali da parte delle organizzazioni criminali rappresenta fattore di attrazione per numerose imprese – si legge ancora – le quali si rivolgono ai clan per accedere a forme di credito più facile e immediato. In altri casi, invece, molte aziende, in crisi economica, si prestano loro malgrado ad operazioni di immissione di liquidità nelle proprie casse solo perché non riescono o non possono opporsi alle logiche della criminalità organizzata”.