▼ Brescia, alle scuole dell’infanzia posti in calo, ma ce ne ancora 200 liberi

Sono complessivamente 100 i posti in meno di scuola dell’infanzia con l’avvio del nuovo anno scolastico e, ciò nonostante, sono ancora molte le sezioni attive che non raggiungono la loro capienza massima, pari a 25/28 bambini: attualmente sono circa 200 i posti ancora disponibili nelle scuole cittadine

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Foto generica da Pixabay

Martedì 5 settembre, come previsto dal calendario regionale, è cominciato l’anno scolastico per i bambini e le bambine delle scuole dell’infanzia.

Il calo delle nascite, di cui si è dato conto in occasione della raccolta delle iscrizioni lo scorso marzo (le scuole della città hanno perso circa mille bimbi negli ultimi 12 anni), aveva inizialmente determinato un preoccupante calo delle iscrizioni, facendo prospettare una riduzione significativa del numero di sezioni. La forte mobilità delle famiglie, con un saldo positivo per quelle in ingresso in città, tuttavia, ha comportato un costante incremento delle iscrizioni (in totale sono state 243 le domande presentate fuori termine) fino ad arrivare alla situazione attuale, con la chiusura di quattro sezioni, due della scuola dell’infanzia comunale (due erano già state chiuse nel 2021/22), una statale e una convenzionata. La chiusura delle due sezioni di scuola dell’infanzia comunale è coincisa con la chiusura e il cambio di destinazione d’uso di due scuole (S. Eustacchio e Valotti) entrambe ridestinate ai servizi per la fascia d’età dai 3 ai 36 mesi, per i quali le domande sono invece in crescita. Le zone maggiormente interessate dal calo sono la zona est e nord della città. La zona sud, invece, sembra tenere e, soprattutto per quanto riguarda questa fascia d’età, appare addirittura in espansione.

Sono complessivamente 100 i posti in meno di scuola dell’infanzia con l’avvio del nuovo anno scolastico e, ciò nonostante, sono ancora molte le sezioni attive che non raggiungono la loro capienza massima, pari a 25/28 bambini: attualmente sono circa 200 i posti ancora disponibili nelle scuole cittadine. Anche in questo caso la distribuzione non è omogenea su tutto il territorio, a testimonianza di quanto sia importante portare avanti un’analisi approfondita della popolazione scolastica in rapporto alla dislocazione delle strutture e alla definizione del perimetro dei diversi Istituti Comprensivi. Considerando il fatto che le famiglie si muovono non soltanto da fuori Brescia ma anche all’interno del territorio cittadino stesso, questa analisi non può essere limitata all’andamento e alla distribuzione delle nascite, ma deve tener conto di eventuali nuovi insediamenti abitativi, di riqualificazioni urbane e delle assegnazioni di alloggi popolari.

Scuole dell’infanzia, i dati di Brescia, fonte Comune

Una riflessione particolare merita il tema dell’inclusione delle bambine e dei bambini con disabilità, da sempre un impegno che caratterizza i servizi educativi fin dalla primissima infanzia, con un ingente impiego di risorse umane ed economiche. Attualmente i bimbi con disabilità sono 157 ma il numero è destinato ad aumentare poiché le valutazioni della neuropsichiatria proseguono per buona parte dell’anno. Per questo motivo, nel comparto educativo che riguarda la fascia di età tra i 3 e i 6 anni, entro la fine del mese prenderanno servizio (e in massima parte già lo hanno fatto) oltre 190 professionisti (insegnanti di sostegno, educatori per l’integrazione e assistenti per l’autonomia e l’integrazione). Questi ultimi due profili, in tutto il sistema scolastico 3-6 anni, sono quasi interamente finanziati dal Comune di Brescia. Per quanto riguarda la figura dell’insegnante di sostegno, invece, il Comune interviene per le scuole a sua diretta gestione e per le scuole paritarie convenzionate, mentre nelle scuole statali questa figura è messa a disposizione dagli Istituti Comprensivi ed è finanziata dallo Stato.

“I servizi per l’infanzia sono fondamentali sia per le famiglie, come strumento di conciliazione casa-lavoro, sia per le bambine e i bambini che li frequentano”, ha dichiarato l’Assessore alle Politiche educative e alla Sostenibilità sociale Anna Frattini. “L’inserimento nel sistema educativo accompagna infatti i piccoli nello sviluppo delle proprie potenzialità, in termini di relazione, autonomia e creatività, garantendo pari opportunità di istruzione. Per questo, poiché la scuola rappresenta un’occasione preziosa per superare le diseguaglianze, l’iscrizione alle scuole comunali, convenzionate e statali è regolata da 31 fasce di contribuzione, in modo tale che le rette siano strettamente proporzionate all’ISEE e ogni famiglia possa avere quindi accesso al servizio. La mensa è attiva dal primo giorno di scuola e il tempo anticipato a partire da lunedì 11, a testimoniare la grande attenzione riservata dall’Amministrazione nei confronti delle esigenze delle famiglie, verso le quali l’ascolto è costante. La qualità dei servizi educativi offerti dalla città è anche frutto dell’attento lavoro svolto dalle insegnanti, sia nella programmazione delle attività scolastiche sia nel supporto alla genitorialità”.


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