Il primo termine è scaduto. Sabato alle 12, infatti, era l’ultimo giorno per depositare le candidature per la segreteria provinciale e regionale del Partito democratico in vista dei congressi che saranno celebrati nel mese di ottobre. Mentre per il cittadino il termine è fissato per il 9 settembre.
Non ci sono state sorprese. A livello bresciano l’unico candidato è stato l’uscente Michele Zanardi (sostenuto da oltre 400 firme). Mentre al Regionale la sola candidata – dopo la rinuncia di Emilio Del Bono – è Silvia Roggiani. Nessuno dei due fa riferimento diretto alla mozione Schlein. Per la città, invece, si va a grandi passi verso la candidatura dell’ex presidente del consiglio comunale di Brescia Roberto Cammarata, che all’ultimo congresso nazionale ha sostenuto Cuperlo, ma che – stando alle sue dichiarazioni – si riconoscerebbe oggi nella mozione della segretaria nazionale.
Rimane aperta la questione del nodo dei vice. Uno schema possibile, al vaglio, è quello di un vice Schlein per il provinciale e un vice Bonaccini (delboniano) per il cittadino. Ma di mezzo c’è anche la questione dei nomi e della rappresentanza di genere, con buona parte delle donne del partito che chiede esplicitamente nomine al femminile. Un’opzione, quest’ultima, che si scontra però con i nomi proposti dalle correnti (quasi tutti al maschile) e con l’opzione – oggi probabile – di una conferma di Massimo Reboldi (esponente della sinistra interna al provinciale).
In questo quadro, comunque, è da segnalare la frattura sempre più evidente all’interno della mozione Schlein bresciana: da una parte, infatti, c’è la sinistra “storica” (Reboldi, Claudio Bragaglio, Paolo Pagani etc), mentre dall’altra il fronte dei cosiddetti puristi (Massimo Balliana, le donne che fanno riferimento a Leila Moreschi, Angelo Bergomi) – tra i due fronti sarebbe collocato l’assessore comunale Camilla Bianchi – che sembrano avere idee molto diverse sul da farsi. Il confronto fra le due anime interne è arrivato quasi al limite, con duri scontri interni. E’ sempre più probabile che Zanardi e Cammarata dovranno tenere conto di due correnti Schlein “diverse” al momento delle nomine.
Al momento, infatti, le correnti interne ai dem sono formalmente quattro: i lettiani di Girelli e Zanardi, il fronte di Alfredo Bazoli, la corrente di Emilio Del Bono e la Schlein, che però – come detto – rischia di sdoppiarsi se non dovesse arrivare un accordo in extremis…