I presidenti delle professioni sanitarie non mediche di Brescia chiedono un incontro urgente con l’Assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, per discutere delle carenze di organico nel sistema sanitario regionale.
Questa è l’esigenza emersa ieri, durante l’incontro che si è svolto a Villa Carcina tra i presidenti delle professioni sanitarie non mediche quali: Ordine TSRM-PSTRP, Ordine delle Professioni infermieristiche (OPI), Ordine dei Fisioterapisti (OFI) e l’Ordine delle Ostetriche per fare un punto della situazione sul ruolo di queste professioni nella nuova sanità regionale.
A Villa Glisenti erano presenti: Luigi Peroni presidente di Brescia e coordinatore regionale dell’Ordine TSRM-PSTRP, Stefania Pace, presidente di Brescia e coordinatrice regionale dell’OPI, Anna Roversi, presidente bresciana dell’OFI, Antonella Novaglio, presidente dell’ordine delle Ostetriche di Brescia, il vice sindaco Gianmaria Giraudini, presidente del Distretto Val Trompia ASST Spedali Civili, la dott.ssa Giulia Arcari, direttrice del Distretto Val Trompia e il sindaco di Villa Carcina e organizzatore dell’evento Moris Cadei.
“Le novità della riforma sanitaria di regione Lombardia, oggi si scontrano con una forte carenza di personale sanitario, che rischia rendere inefficaci le nuove soluzioni individuate. Per questo riteniamo indispensabile confrontarci con l’assessore per individuare delle soluzioni adeguate. Il confronto è servito a prendere atto che le criticità emerse sono comuni a tutti gli Ordini professionali sanitari non medici della Provincia di Brescia pertanto la risposta deve essere unitaria, così come il confronto con le istituzioni politiche – commenta Luigi Peroni, Presidente dell’Ordine TSRM- PSTRP di Brescia-“.
“Questo è stato un primo incontro per avviare un dialogo costruttivo tra tutte le professioni sanitarie non mediche – dichiara Moris Cadei, sindaco di Villa Carcina -. L’obiettivo per me è quello di far conoscere agli amministratori locali del distretto della Val Trompia, alcune delle principali criticità sanitarie tra cui quella della mancanza del personale”.