Frode fiscale: chiesti 5 anni e 3 mesi per i fratelli Moretti

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Un’inchiesta difficile data la ramificazione e la complessità degli affari al vaglio degli inquirenti. A capo di tutto, secondo l’accusa, due coppie di fratelli, i bresciani Enio e Renato Moretti e i calabresi Rocco e Vincenzo Natale. Nella requisitoria di ieri è emerso che le accuse più gravi sono per i due bresciani, per i quali sono stati chiesti 5 anni e 3 mesi di carcere. 

Il volume d’affari oggetto dell’indagine della Guardia di Finanza è di 20 milioni di euro (leggi la notizia del settembre 2013). Soldi fatturati da prestanome che in cambio di un compenso mensile si dichiaravano responsabili di società fasulle, solo sulla carta, che assumevano personale finto ed emettevano fatture fasulle che servivano ad ottenere vantaggi in termini di compensazioni fiscali, vredito iva e rimborsi di contributi previdenziali e ritenute irpef. A capo di tutto, secondo l’accusa, l’ex consigliere regionale della Lega Nord Enio Moretti (che ha passato anche un periodo ai domiciliari, leggi la notizia) e il fratello Renato, a vario titolo riconducibili a diverse aziende tra cui «Conar Srl» di Chiari, Palio immobiliare Srl di Chiari , Pdn Costruzionei Srl di Bergamo e Cepi Srl di Palazzolo.
(Red.) 

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