Cassonetti a calotta e porta a porta, a Brescia si avviano entrambi i sistemi

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Tutti accontentati o tutti delusi? Per raggiungere l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata in città, entro 5 anni, la Giunta si appresta a far partire un sistema combinato di raccolta dei rifiuti, porta a porta più cassonetti a calotta.

Negli ultimi mesi in città i due "partiti", sostenitori del porta a porta integrale, o dell’introduzione del cassonetto a calotta, si sono più o meno equamente divisi la scena. La Giunta però, dopo uno studio di Aprica che ha simulato tre diversi scenari, ha deciso di introdurre entrambe le metodologie di raccolta. Carta, vetro e plastica saranno prelevati da Aprica direttamente fuori dalle case dei cittadini, in giorni prestabiliti della settimana, mentre umido ed indifferenziato andranno conferiti nei cassonetti a calotta che sostituiranno gli attuali, cassonetti con una apertura ridotta (tale per cui la quantità di rifiuto conferible è limitata) che saranno apribili solo tramite un badge personale nominale, consegnato ad ogni maggiorenne. Il tutto avverrà nella maniera più graduale possibile, ma entro 2015 il nuovo sistema combinato sarà a regime. Entro un altro anno poi si deciderà se introdurre la tariffazione calibrata sulla base dei rifiuti conferiti da ogni famiglia. Le scelte fatte dalla Giunta passeranno in Commissione in Consiglio, già nei prossimi giorni.

Ottimista il sindaco, le cui parole sono riportate sul quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane: «Potremo fare anche qualche aggiustamento. Il progetto è frutto del confronto politico di questi mesi: abbiamo apprezzato anche le anticipazioni di disponibilità della minoranza, ha capito l’importanza che il progetto ha per tutta la città. E crediamo che questo passaggio migliorerà anche il rapporto con l’azienda. Camminiamo con serietà, realizzando i nostri indirizzi programmatici».
(red.)

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1 COMMENT

  1. Mi sembra una decisione oculata ed equilibrata Sarebbe giusto poi pagare solo i rifiuti che si producono Non sono i mq. Dell'abitazione a dovere stabilire la tassa da pagare ma LA QUANTITÀ DEI RIFIUTI !!!!!!

  2. Ancora una volta si è deciso di non decidere. Una città come Brescia al vertice assoluto in Italia per le problematicità ambientali si meritava ben altro. Almeno col "porta a porta" si poteva aprire un piccolo spiraglio per ridurre le quantità da bruciare nell’inceneritore con la chiusura della terza linea. Peccato per l’occasione sprecata, ma forse ce lo meritiamo per l’indifferenza dei nostri concittadini a farsi promotori di politiche per la difesa della salute ed anche per la presenza di un ceto politico trasversale da sempre sottomesso ai voleri ed alla prepotenza di a2a spa.

  3. Ottimo …ai costi dell’uno aggiungono i costi dell’altro….consoc iativismo anche nel pattume …che politica alta …idee tante e confuse

  4. Chiamiamnola soluzione "omnibus". Un favorino ad A2A, un favorino ad Aprica, magari un favorino per i nuovi cassonetti anche ad OMB. Poi una strizzatina d’occhio alla meggioranza ed una pacca sulla spalla all’opposizione. In attesa di sapere, per curiositò, quali fossero esattamente gli altri due scenari configurati da Aprica, diciamo che, al confronto, Ponzio Pilato era un decisionista convinto…

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