Il capogruppo della lega Nord in consiglio comunale interviene nuovamente sul tema della vendita delle quote della Centrale del Latte annunciata dal sindaco Del Bono.
“Fermo restando che ritengo assolutamente sbagliate le modalità con quali l’amministrazione comunale ha annunciato la volontà di cedere il 46% delle quote dell’azienda" ha dichiarato Rolfi “per noi rimane comunque prioritario come detto in consiglio comunale mantenere la brescianità, ossia il legame indissolubile con il territorio, dell’azienda, nel rispetto delle regole stabilite dalla legge vigente. E siccome” prosegue il capogruppo della Lega Nord “dall’amministrazione comunale nel dibattito in consiglio comunale non sono giunte proposte concrete sono a sollecitare di nuovo la presentazione di un cronoprogramma e di un piano industriale che interessi l’azienda per capire come si intende muoversi canalizzando in modo positivo le aspettative del settore agricolo e zootecnico bresciano. Attualmente registriamo solo belle parole ma nessuna proposta da parte della giunta Del Bono.”
Per Rolfi un modo concreto per garantire la brescianità dell’azienda sarebbe quella di “modificare lo statuto allargando il diritto di prelazione previsto dall’attuale articolo 6 non solo al Comune di Brescia ma a tutti i soci esistenti, al fine di rafforzare il ruolo dei soci attuali rappresentanti del mondo agricolo organizzato grazie anche alle scelte delle precedente giunta di centro destra. Così facendo i soci bresciani godrebbero di un diritto di prelazione che potrebbe tutelare l’azienda dall’ingresso di capitali ed operatori non bresciani e non legati al territorio.”
Non capisco bene cosa dica Rolfi. Il capitale sociale è detenuto per il 96% dal Comune di Brescia, per il 3% dalla Camera di Commercio e per l’1% dalla Provincia di Brecsia. Altro soci, se non sbaglio, non esistono. Cosa sarebbe la prelazione di cui parla ? Forse cambiare lo Statuto per aprire il capitale solo a coloro che, bresciani, conferiscono oggi il latte alla Centrale ? Boh…
UN’IDEA: basterebbe, con un’operazione di aumento di capitale, convertire i crediti di chi conferisce il latte in azioni
Per esercitare il diritto di prelazione ci vogliono sia le "palnche"v che la volontà di investirle. Con i chiari di luna attuali e la tendenza dei consumatori a orientarsi su prodotti di basso costo, siamo sicuri che acquistare azioni della Centrale sia così appetibile. Le chiacchiere, ad ogni modo, non costano nulla ac chi le fa. Non a caso Rolfi ci sommerge di discorsi a vanvera su ogni argomento.