Cinzia Rossetti, disabile 42enne, chiede aiuto ai consiglieri regionali: senza sussidio non uscirebbe da casa

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    Una storia particolare, di una donna che nonostante le enormi difficoltà è riuscita a farsi una vita quasi come quella delle altre donne. Una storia fin qui felice, un esempio per tanti altri, ma che presto, già da ottobre, potrebbe cambiare drasticamente. Colpa del mancato finanziamento regionale al progetto che sulla scorta delle leggi 162/98 e 328/2000 prevedeva un sussidio per aiutare le persone affette da malattie che le costringevano sulla sedia a rotelle o a letto.

    Cinzia Rossetti ha 42 anni, e da quando è nata è affetta da tetraparesi spastica. Questo non le ha impedito di laurearsi, di avere un lavoro, di portare avanti progetti di solidarietà. Insomma di avere una vita una vita normale, non fosse che per le difficoltà di movimento. Da 11 anni Cinzia, come racconta Bresciaoggi in edicola stamane, riesce a farsi aiutare da un’assistente domiciliare che le permette di alzarsi dal letto la mattina, di lavarsi e vestirsi, di tenere in ordine la casa, di viaggiare. Di avere una vita sociale. Il mancato finanziamento del progetto regionale, dopo 11 anni, vorrebbe dire per Cinzia rinunciare a questa assistente, che con il suo solo stipendio non riuscirebbe a pagare. Per questo da mesi sta scrivendo lettere ai consiglieri regionali, lettere fino ad ora senza risposta. Il tempo stringe: da ottobre il contributo verrà meno.
    (a.c.)

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